Veicoli a guida autonoma: una coalizione chiede efficienza nelle normative al governo USA

Veicoli a guida autonoma: una coalizione chiede efficienza nelle normative al governo USA

Un gruppo di aziende del settore automobilistico e tecnologico ha chiesto al governo di elaborare un quadro normativo efficiente e snello che non vada ad ostacolare la diffusione della tecnologia di guida autonoma per i veicoli stradali

di pubblicata il , alle 17:31 nel canale Tecnologia
 

Un gruppo di aziende di rilievo del panorama tecnologico ed automobilistico statunitensi ha chiesto al governo una certa efficienza nell'emissione delle normative per le automobili a guida autonoma. La richiesta è stata avanzata nel secondo di due incontri tenuti dal National Highway Traffic Safety Adminstration (NHTSA) del Dipartimento dei Trasporti: a differenza del primo incontro, tenutosi nelle scorse settimane a Washington DC, si è registrata una grande comunanza di intenti che ha voluto sensibilizzare fortemente le istituzioni su quanto le automobili a guida autonoma siano troppo importanti per perder tempo con la burocrazia.

Robert Grant, responsabile delle relazioni con il governo di Lyft, un servizio di trasporti simile a Uber, ha commentato: "Lo scenario peggiore possibile per la crescita dei veicoli a guida autonomia è un'accozzaglia incoerente di leggi. Le regolamentazioni sono necessarie, ma gli ammorbidimenti normativi e la coerenza sono ugualmente importanti se vogliamo che questa tecnologia raggiunga il suo pieno potenziale". La maggior parte degli altri partecipanti all'incontro ha supportato un punto di vista simile.

David Strickland, precedente direttore per l'NHTSA che ora coordina una lobby a favore dei veicoli autonomi per Google, Uber, Lyft, Ford e Volvo, osserva: "Nei sei anni da quando ho iniziato a lavorare sulla guida autonoma, l'ho vista svilupparsi da un progetto di ricerca ad una tecnologia concreta con un orizzonte di diffusione molto vicino. Siamo ad anni, non decenni, da quando tutto ciò diventerà realtà per il pubblico americano".

Il nocciolo della questione è come elaborare un quadro normativo che non sia esageratamente complicato ma che sia in grado di prendere in considerazione i più significativi problemi di sicurezza e i dilemmi etici. Attualmente l'NHTSA è presa tra i due fuochi di dover rispondere alle necessità del pubblico e di dover assicurare che l'impatto dei veicoli autonomi possa concretizzarsi il prima possibile.

In particolare un punto molto delicato riguarda la possibilità per un conducente umano di prendere controllo del veicolo in qualsiasi momento. Lo stato della California, ad esempio, sta scontrandosi con Google sulla questione e se un'auto a guida autonoma debba avere obbligatoriamente un volante e i pedali e un conducente patentato per operare nel caso dovesse essere necessario. Google ha in mente automobili che siano accessibili ad individui disabili e agli anziani, mentre i legislatori temono che un'automobile che non possa essere controllata da un essere umano rappresenti un rischio troppo elevato. Alcuni produttori di automobili sembrano essere, almeno a parole, d'accordo con Google: Ford in particolare sostiene che "qualsiasi veto su un veicolo che possa operare senza un conducente rappresenterà un freno alle opportunità rivoluzionarie offerte dai veicoli autonomi".

La divergenza di opinioni su questo argomento è ben rappresentata da un lato da John Simpson, privacy project director per Consumer Watchdog il quale descrive l'idea di lasciar usare al pubblico un'auto senza volante come "non solo avventata ma anche pericolosa". "Penso che qualcuno dei promotori delle auto robot a guida autonoma come Google abbiano dimenticato cosa sia [il volante]. Rimane un mezzo essenziale per l'intervento umano". Sull'altro fronte si erge Chris Urmson, responsabile del self-driving program di Google: "In questo dibattito è necessario trovare posto per quelle persone che attualmente sono escluse dalla guida. Sono le persone che avranno i maggiori benefici". Su questo tema è intervenuta anche Susan Henderson, responsabile per il disability Rights Education and Defense Fund, osservando come "un'auto che possa operare in maniera autonoma, senza l'intervento di nessuno, può avere un impatto incredibile nella vita di queste persone".

Urmson ha inoltre osservato come oltre 15 stati negli USA hanno proposto varie leggi che andrebbero a creare un dedalo normativo per i produttori di veicoli e per i commerci tra gli stati stessi, chiedendo all'NHTSA di definire una volta per tutti che ruolo gli stati debbano giocare nel processo di regolamentazione.

Il modo in cui si muoverà ora l'NHTSA dipende sostanzialmente da quanto velocemente vuole agire. Anthony Foxx, segretario del Dipartimento dei Trasporti, ha affermato a gennaio che l'agenzia avrebbe emesso una prima bozza di proposte normative nel giro di sei mesi. Il processo è ora aperto a qualsiasi intervento pubblico e l'NHTSA ha spiegato che le parti interessate possono partecipare al dibattito prima che vengano abbozzate le norme statali, che dovrebbero essere pubblicate nel mese di luglio.

6 Commenti
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+Benito+29 Aprile 2016, 09:16 #1
tutto molto bello, MA.

In Italia, parlando nel concreto, un veicolo a guida autonoma inserito nel traffico reale causerebbe una mole di incidenti, soprattutto a causa della segnaletica scellerata.
Partiamo dalla velocità: quasi nessuno rispetta dei limiti tanto assurdi come i 30 all'ora in ampie zone urbane. Avere un veicolo che procede a 29 all'ora imporrebbe continui sorpassi da parte dei veicoli a guida umana.
I dissuasori di velocità: è cosa nota che siano realizzati secondo il principio del "se devo farne uno, lo devo fare diverso da tutti quelli che esistono già", per cui un veicolo a guida autonoma deve identificare il segnale, che è posto (quando c'è quasi mai ai 150 metri canonici, identificare dov'è realmente il dosso e infine capire se la velocità è idonea alla conformazione del dosso.
Le rotonde: ne sono sorte a centinaia nell'ultimo decennio, e per fortuna, ma molte di esse, cito l'esempio di milano e hinterland prechè le conosco ma credo sia cosa diffusa, sono gestite ad cazzum con semafori in mezzo, gente che si infila da tutte le parti e cose così. Per un veicolo a guida autonoma gestire queste situazioni senza piantarsi in mezzo alle palle credo sia difficile.
Buche: ci sono tante strade distrutte e implementare un software che possa gestire bene velocità e traiettorie per creare il giusto confort senza distruggere il veicolo o zigzagare o peggio frenare a caso non è affatto banale.
Solo per citare alcuni esempi che allontanano secondo me ad oggi l'uso di queste auto sulle strade italiane.
In USA se la passano meglio visto gli spazi ed i percorsi molto più regolari dei nostri.

Il problema è anche che modello umano si prende. Se la ricerca è solo la sicurezza della guida, allora in futuro avere auto a guida umana non interconnesse sarà vietato. Se guidare diventerà questo, però, vorrà dire che il mondo sarà veramente pronto per essere resettato da John Spartan.
berson29 Aprile 2016, 11:12 #2

Obiezioni fallaci

Le obiezioni che poni sono paradossali, insussistenti o superabili.
L'obiezione sui limiti di velocità è paradossale, se ci sono dei limiti o vanno rispettati o si cambiano i limiti.
L'obiezione sui dissuasori o sulle buche è infondata, le auto a guida autonoma hanno una percezione di ciò che le circonda enormemente superiore all'uomo e sono perfettamente in grado di decelerare quanto necessario per limitare i fastidi di un dissuasore o di una buca.
La questione della segnaletica caotica e dell'indisciplina dei guidatori umani è perfettamente superabile con un po' di esperienza da parte del software e con un aiuto dal GPS; in ogni caso l'auto a guida automatica prima di impattare (su qualunque dei 360° frena dolcemente, non si mette a gareggiare come gli umani, per cui la sicurezza è garantita.
La verità è che c'è una scarsa conoscenza di questa tecnologia, i luoghi comuni e fuorvianti sono numerosi, e soprattutto gli umani hanno paura che qualcuno gli tolga il diritto di guidare il loro "giocattolino". Dato che io sostengo che la patente andrebbe data (già adesso e a prescindere dalla guida automatica) a non più del 25% di coloro che l'hanno attualmente, per me la guida automatica sarà la soluzione alle esigenze di mobilità personale di tutti coloro che non meritano di condurre per le strade una tonnellata di acciaio.
+Benito+29 Aprile 2016, 11:38 #3
Ovvio che sono superabili, ma sono ben difficili da superare con la raffintezza tale da rendere "forte" la posizione secondo cui la macchina è totalmente affidabile al punto da non permettere l'intervento umano. Che questa cosa sia a distanza di pochi anni per me è una affermazione fuori luogo, per lo meno in un contesto urbano italiano.
Se la macchina non ha i comandi, o la prendi solo per fare autostrada o non la prendi se non è "sicura".
Che sia "semplice" cambiare la segnaletica è poi una cosa proprio fuori luogo, la segnaletia è messa primariamente a tutela delle chiappe dei responsabili e non dei guidatori, per cui quando è assurda e notoriamente non rispettata non credere che basti una telefonata per cambiarla.

Considerazione personale: pensare che l'unica e corretta via per il futuro sia blindare l'uomo in una vita sotto controllo volta all'assoluto rispetto di limiti decisi da altri uomini produrrà un futuro molto nebuloso, per non dire peggio.
Mparlav29 Aprile 2016, 12:24 #4
Originariamente inviato da: +Benito+
tutto molto bello, MA.

In Italia, parlando nel concreto, un veicolo a guida autonoma inserito nel traffico reale causerebbe una mole di incidenti, soprattutto a causa della segnaletica scellerata.
Partiamo dalla velocità: quasi nessuno rispetta dei limiti tanto assurdi come i 30 all'ora in ampie zone urbane. Avere un veicolo che procede a 29 all'ora imporrebbe continui sorpassi da parte dei veicoli a guida umana.
I dissuasori di velocità: è cosa nota che siano realizzati secondo il principio del "se devo farne uno, lo devo fare diverso da tutti quelli che esistono già", per cui un veicolo a guida autonoma deve identificare il segnale, che è posto (quando c'è quasi mai ai 150 metri canonici, identificare dov'è realmente il dosso e infine capire se la velocità è idonea alla conformazione del dosso.
Le rotonde: ne sono sorte a centinaia nell'ultimo decennio, e per fortuna, ma molte di esse, cito l'esempio di milano e hinterland prechè le conosco ma credo sia cosa diffusa, sono gestite ad cazzum con semafori in mezzo, gente che si infila da tutte le parti e cose così. Per un veicolo a guida autonoma gestire queste situazioni senza piantarsi in mezzo alle palle credo sia difficile.
Buche: ci sono tante strade distrutte e implementare un software che possa gestire bene velocità e traiettorie per creare il giusto confort senza distruggere il veicolo o zigzagare o peggio frenare a caso non è affatto banale.
Solo per citare alcuni esempi che allontanano secondo me ad oggi l'uso di queste auto sulle strade italiane.
In USA se la passano meglio visto gli spazi ed i percorsi molto più regolari dei nostri.

Il problema è anche che modello umano si prende. Se la ricerca è solo la sicurezza della guida, allora in futuro avere auto a guida umana non interconnesse sarà vietato. Se guidare diventerà questo, però, vorrà dire che il mondo sarà veramente pronto per essere resettato da John Spartan.



L'alternativa alla guida autonoma sono 25.000 morti ogni anno in Europa ed altri 30.000 negli USA

Quei valori sono in calo (in termini di vittime), ma sicuramente non per la "virtuosità" dei conducenti, quanto per il miglioramento della sicurezza attiva e passiva.

In pratica, le attuali auto già cercano sempre più di ovviare alle carenze insite dell'uomo (ABS, ESD, etc), vedi sicurezza attiva.

Ma quando ormai la "frittata è fatta" e c'è la collisione, almeno cercano di causare meno danni possibili, a conducente/passeggeri, o ai pedoni.

Quelli che hai elencati sono possibili problemi infrastrutturali che però vogliono solo sviare dal fatto che il problema principale alla circolazione stradale è l'uomo.
Pensi davvero che se le rotatorie fossero tutte perfettamente uguali e coerenti, le sedi stradali con l'asfalto perfetto, niente dissuasori e limiti di velocità "assurdi", la gente smetterebbe magicamente di messaggiare sullo smartphone mentre guida?

E' inutile girarci intorno, sono decenni che si parla di educazione stradale qua e là, le auto esistono da più di 100 anni, è tutto inutile, l'uomo dimostra sempre una grandissima creatività quando si tratta di distrarsi e causare problemi.

L'evoluzione tecnologica consente un'ulteriore step evolutivo alla sicurezza attiva: quel che si chiede negli USA è che almeno ci sia uniformità sulle regole da rispettare nella sperimentazione dei veicoli a guida autonoma
+Benito+29 Aprile 2016, 14:58 #5
Sono sicuro di quello che dici, e l'uomo muore ma vive prima di morire.
La via verso il controllo alla San Angeles è quella lì, però: uno decide che tu puoi fare una cosa e se sgarri ti sanzionano.
Penso seriamente che prima di pensare ad un'auto a guida autonoma siano da rivedere almeno tutte le cose di cui sopra. Il giorno in cui mi impediscono di viaggiare a 90 all'ora su una strada a doppia carreggiata solo perchè ogni 2 km c'è un incrocio (e me lo vieteranno perchè l'auto avrà sensori che lo impediscono), penso che diventerò il capo della rivoluzione.
mrk-cj9429 Aprile 2016, 17:57 #6
Originariamente inviato da: +Benito+
Sono sicuro di quello che dici, e l'uomo muore ma vive prima di morire.
La via verso il controllo alla San Angeles è quella lì, però: uno decide che tu puoi fare una cosa e se sgarri ti sanzionano.
Penso seriamente che prima di pensare ad un'auto a guida autonoma siano da rivedere almeno tutte le cose di cui sopra. Il giorno in cui mi impediscono di viaggiare a 90 all'ora su una strada a doppia carreggiata solo perchè ogni 2 km c'è un incrocio (e me lo vieteranno perchè l'auto avrà sensori che lo impediscono), penso che diventerò il capo della rivoluzione.


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