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Nissan, addio al furgone elettrico E-NV200 e alla fabbrica di Barcellona

di pubblicata il , alle 12:35 nel canale Auto Elettriche Nissan, addio al furgone elettrico E-NV200 e alla fabbrica di Barcellona

Come ampiamente preannunciato, Nissan ha chiuso la produzione del suo popolare van, e contestualmente chiude anche le porte della fabbrica spagnola. Finite nel vuoto finora le proposte di acquisizione

 

Dal 2009 Nissan ha prodotto il popolare furgone NV200 nella fabbrica di Barcellona, e dal 2014 anche la sua versione 100% elettrica, E-NV200, che ha totalizzato la vendita di oltre 49.000 esemplari in tutto il mondo. Ora il brand alleato di Renault ha annunciato la fine della carriera del van che con la Leaf è stato simbolo dell'elettrificazione. Non si chiude però solo un ciclo di un prodotto, ma cessa del tutto l'attività dello stabilimento spagnolo, come preannunciato a metà del 2020.

Operativo dal 1983, il polo spagnolo di Nissan ha prodotto più di 3,35 milioni di veicoli, divisi in più di 15 modelli differenti, tra cui appunto l'NV200. Il marchio giapponese continuerà ad avere un furgone elettrico, ma il nuovo prodotto, che sarà il Townstar, sarà costruito con la piattaforma CMF-C, in comune con Renault, su cui viene assemblato anche il nuovo Kangoo.

Nissan E-NV200

Per questo motivo la produzione si sposterà in Francia, e gli impianti spagnoli resteranno dunque inoperativi. Sono mesi che il Governo spagnolo cerca una mediazione tra Nissan e probabili soggetti interessati all'acquisizione, impegno che per ora è sfociato in un nulla di fatto.

A un certo punto sembrava che la cinese Great Wall Motors potesse essere il partner giusto ma, secondo un recente report di Reuters, l'accordo è sfumato.

9 Commenti
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Perseverance20 Dicembre 2021, 13:11 #1
È dato sapere che cosa ne sarà dei 1400 lavoratori messi alla fame? https://www.rtve.es/noticias/202112...e/2240100.shtml
inited20 Dicembre 2021, 13:46 #2
Dai notiziari spagnoli non si presagisce nulla di buono, le lettere di licenziamento sono arrivate, mi pare l'azienda abbia pure rifiutato la cassa integrazione. Great Walle gli altri due potenziali investitori hanno ritenuto l'affitto chiesto da Nissan per gli impianti troppo alto e si sono sfilati, ed erano 2525 gli operai coinvolti che avrebbero dovuto continuare a lavorarvi, ma niente.
euscar20 Dicembre 2021, 13:55 #3
A quanto pare certe cose non succedono solo in Italia

Tutta la mia solidarietà a chi perderà il posto, ora e nel prossimo futuro.
phmk20 Dicembre 2021, 14:13 #4
Quando "decollerà" veramente l'auto elettrica vedrai "che spasso" da questo punto di vista pure in Italia....
Qualcuno dovrebbe "avvertirli" che il mondo è cambiato e la mobilità non sarà più la stessa, bisognerebbe al più presto riconvertire le fabbriche di componentistica per auto a combustione interna a componentistica elettromeccanica ed anche a siti per il riciclo dei materiali metallici, molto più di quanto non si faccia già adesso.
E magari ad un ritorno al nucleare "aggiornato no Gretino" ....
Va protetto "il lavoratore", non il posto di lavoro che per definizione in uno scenario come l'attuale sarà soggetto ad un rapido mutamento di paradigma.
Ma pensano alle "mascherine" ...
Unax20 Dicembre 2021, 15:04 #5
Originariamente inviato da: phmk
Quando "decollerà" veramente l'auto elettrica vedrai "che spasso" da questo punto di vista pure in Italia....
Qualcuno dovrebbe "avvertirli" che il mondo è cambiato e la mobilità non sarà più la stessa, bisognerebbe al più presto riconvertire le fabbriche di componentistica per auto a combustione interna a componentistica elettromeccanica ed anche a siti per il riciclo dei materiali metallici, molto più di quanto non si faccia già adesso.
E magari ad un ritorno al nucleare "aggiornato no Gretino" ....
Va protetto "il lavoratore", non il posto di lavoro che per definizione in uno scenario come l'attuale sarà soggetto ad un rapido mutamento di paradigma.
Ma pensano alle "mascherine" ...


beh negli stabilimenti Fiat sono anni che si portano avanti con la riduzione degli addetti e con la cassa integrazione
Perseverance20 Dicembre 2021, 18:53 #6
Originariamente inviato da: phmk
E magari ad un ritorno al nucleare "aggiornato no Gretino"


Anche no grazie. Il nucleare solo all'ultimo e per forza se proprio si è con l'acqua alla gola. Costi di realizzazione enormi e costi di smantellamento delle centrali ancora più elevati e sempre col problema dello stoccaggio delle scorie come costo e sicurezza. E le miniere di combustibile dei rari isotopi di uranio necessari per [s]la fusione[/s] l'arricchimento?!

Abbiamo già 4 centrali in Italia da smantellare dal 1987 e scorie già prodotte che non sappiamo ancora dove mettere o a chi dare. C'è il "deposito unico italiano" da realizzare da qualche parte; sotto a chi tocca.
zappy20 Dicembre 2021, 21:32 #7
Originariamente inviato da: Perseverance
Anche no grazie. Il nucleare solo all'ultimo e per forza se proprio si è con l'acqua alla gola. Costi di realizzazione enormi e costi di smantellamento delle centrali ancora più elevati e sempre col problema dello stoccaggio delle scorie come costo e sicurezza. E le miniere di combustibile dei rari isotopi di uranio necessari per la fusione?!

Abbiamo già 4 centrali in Italia da smantellare dal 1987 e scorie già prodotte che non sappiamo ancora dove mettere o a chi dare. C'è il "deposito unico italiano" da realizzare da qualche parte; sotto a chi tocca.


semmai fissione.
cmq per il resto concordo
Perseverance20 Dicembre 2021, 22:28 #8
Si, per l'arricchimento al 3% per uso civile. C'è un documentario passato su rai3 quest'anno che consiglio di vedere https://www.raiplay.it/video/2021/0...b4951a3483.html è abbastanza semplice ma è un bel riassunto della situazione attuale.

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A quanto pare certe cose non succedono solo in Italia

Vertenze, proteste, scioperi ci sono in molti paesi. In italia ormai è un continuo, fra i più famosi ed ultimi: ilva, whirlpool, elica, embraco, gkn, caterpillar. Il capitale, la legge del profitto, non ha confini né barriere. I proletari, coloro che possono solo vendere la propria forza lavoro in cambio di una virgola infinitesimale del profitto dei padroni - entità eteree che detengono la proprietà delle materie prime e dei mezzi di produzione - questi cosiddetti operai, semmai un giorno lo capissero e si organizzassero unendosi allora le cose cambierebbero. Com'è che diceva coso... quel barbone... come si chiamava ... proletari del mondo unitevi?!

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Quando "decollerà" veramente l'auto elettrica vedrai "che spasso" da questo punto di vista pure in Italia....

È il passo del progresso. Ma come giustamente hai intuito non è cosa da condannare xkè ci fà progredire anche in meglio e questo genera benefici. Il problema è, come sempre, che per supportare tutto questo lo sforzo viene richiesto solo agli ultimi nella piramide sociale. La rivoluzione "green" che sta avvenendo cambierà l'assetto geopolitico ed i giochi di forza e potere fra le nazioni; chi detiene i materiali e tutto il resto per avviare questa rivoluzione energetica? Cambiano i padroni delle materie prime ma non il modo in cui ti tengono il coltello puntato alla gola. Questo tanto per ricordare che la strada del luddismo è cieca, come chi la segue che non capisce un passo fondamentale. Purtroppo ogni tanto mi tocca leggere di ciò anche su questo forum.
Notturnia20 Dicembre 2021, 23:09 #9
Siamo già belli con l’acqua alla gola ma ormai è tardi per fare qualcosa
Ormai la strada è tracciata e nessuno ha voglia di frenare
Basta guardare i prezzi delle materie prime di litigi dei politici

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