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Toyoda: auto elettriche sopravvalutate, danni all'ambiente e settore destinato al collasso

di pubblicata il , alle 11:11 nel canale Auto Elettriche Toyoda: auto elettriche sopravvalutate, danni all'ambiente e settore destinato al collasso

Dichiarazioni in controtendenza rispetto alla direzione imboccata dal mercato arrivano da Akio Toyoda, presidente di Toyota Motor Corporation

 

Una conferenza stampa che è stata ripresa da tutte le testate del mondo: il presidente del gruppo Toyota, Akio Toyoda, non ha per nulla nascosto le sue perplessità nei confronti dell'emergente mercato delle auto elettriche. Ha parlato di "eccessivo clamore" e ha dichiarato che "i veicoli elettrici sono sopravvalutati". Delle esternazioni in aperta controtendenza rispetto ai recenti sforzi dei produttori automobilistici, fermamente impegnati nella transizione all'elettrico.

Toyoda, che è attualmente il presidente della Toyota Motor Corporation e nipote del fondatore della compagnia, Kiichiro Toyoda, critica i sostenitori della mobilità elettrica perché, a suo modo di vedere le cose, non considerano gli impatti ambientali legati alla transizione all'elettrico. La generazione di elettricità aumenta le emissioni di anidride carbonica e comporta dei costi sociali non indifferenti.

Akio Toyoda

Secondo il presidente di Toyota, un paese all'avanguardia come il Giappone non sarebbe attualmente in grado di sostenere una transizione di massa verso la mobilità elettrica, e andrebbe subito incontro a un blackout. Secondo Toyoda, servirebbero investimenti tra i 14.000 e i 37.000 miliardi di yen (165-438 miliardi di euro) per adeguare la rete elettrica giapponese in modo che sia in grado di sostenere la piena transizione alla mobilità elettrica.

"Più veicoli elettrici produciamo, più aumentano le emissioni di anidride carbonica" ha detto Toyoda, che si aspetta danni all'ambiente considerevoli legati all'affermarsi del mercato delle auto elettriche. "Se la transizione sarà veloce come sembra, l'intero sistema collasserà e perderemo molti posti di lavoro" ha aggiunto, riferendosi alla decisione del governo giapponese di mettere al bando tutti i veicoli endotermici entro il 2035.

Le dichiarazioni di Toyoda sono sicuramente rilevanti, e assolutamente ragionevoli. Al tempo stesso è chiaro che un dirigente di una casa automobilistica enorme come Toyota sia interessato a vendere ancora per molto tempo le auto di precedente tecnologia che hanno richiesto investimenti nel tempo per lo sviluppo e la produzione in scala, mentre restrizioni governative troppo repentine potrebbero nuocere all'organizzazione strategica e produttiva delle case.

91 Commenti
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demon7718 Dicembre 2020, 11:22 #1
Mi trovo d'accordo.

Se da una parte è giusto promuovere il GRADUALE passaggio dai veicoli a combustione interna a quelli elettrici è altrettanto importante scegliere MODI E TEMPISTICHE adeguate per fare in modo che il sistema si adegui.
acerbo18 Dicembre 2020, 11:27 #2
A prescindere da quanto inquina realmente un'auto elettrica il punto cruciale é che le infrastrutture esistenti non possono reggere il carico se sempre piu' persone decidessero di passare all'elettrico.
Le colonnine di ricarica richiedono potenze importanti e da qui ai prossimi 10 anni se dovessero aumentare le vendite di elettrico in maniera esponenziale le città di molti Paesi potrebbero trovarsi di fronte al collasso della rete elettrica.
Poi vorrei sapere come si produrrà tutta sta corrente elettrica, con il nucleare? Carbone? Eliminiamo i campi e le campagne e ci installiamo il fotovoltaico?
Notturnia18 Dicembre 2020, 11:28 #3
finalmente qualcuno che ha il coraggio di dire come stanno le cose..
sarà un disastro e non porterà ai benefici che la pubblicità ha infilato nelle teste della gente..

purtroppo verrà detto che lui è di parte e blabla.. ma ha detto giusto.. dove li prendiamo quei miliardi per aumentare la produzione di EE e adeguare le linee ?.. e parlano del Giappone evoluto non della disastrata Italia.. ma è facile capire come andrà qua.. aumento dei costi per tutti e economia affossata ancora di più.. e zero benefici.. solo spostamento dell'inquinamento da davanti casa a dietro casa altrui..
umanoz18 Dicembre 2020, 11:32 #4
L'articolo non fa una piega. Sinceramente non ho le competenze per valutare l'impatto globale del mercato elettrico. Quello che però credo è che l'aumento dei veicoli elettrici a scapito degli endotermici, migliori la qualità dell'aria nelle grandi città che ora è pessima. Vivo a Milano in una zona anche poco trafficata e senza purificatore d'aria non vivo. Prima abitavo a via marghera e come arrivavo in piazza wagner e iniziavo a tossire senza sosta, specie la sera d'estate. Quindi per quanto sia probabile che il passaggio all'elettrico sia la causa di una maggiore quantità di CO2 in mezzo al pacifico preferisco avere meno polveri sottili e CO2 dove vivo
Darkon18 Dicembre 2020, 11:34 #5
Originariamente inviato da: acerbo
A prescindere da quanto inquina realmente un'auto elettrica il punto cruciale é che le infrastrutture esistenti non possono reggere il carico se sempre piu' persone decidessero di passare all'elettrico.
Le colonnine di ricarica richiedono potenze importanti e da qui ai prossimi 10 anni se dovessero aumentare le vendite di elettrico in maniera esponenziale le città di molti Paesi potrebbero trovarsi di fronte al collasso della rete elettrica.
Poi vorrei sapere come si produrrà tutta sta corrente elettrica, con il nucleare? Carbone? Eliminiamo i campi e le campagne e ci installiamo il fotovoltaico?


Sono paure totalmente infondate almeno nel medio periodo. Per arrivare a uno scenario del genere servirebbe un passaggio all'elettrico massiccio ma veramente da record mondiale di vendite di auto con nuova immatricolazione cosa già di per se improbabile e che per 10 anni non venisse fatto assolutamente niente sulla rete.

Già ad oggi la rete è talmente poco "carica" che si pensa di rendere standard per tutte le abitazioni invece dei 3Kwh, i 4kwh.

Prima che le auto elettriche impattino in maniera importante sulla rete rischiando il collasso se anche a oggi si decidesse di passare all'elettrico e non si vendesse manco più l'ibrido almeno 10 anni.

In 10 anni se uno vuole decuplica la potenza trasportata dalle infrastrutture esistenti.
giovanbattista18 Dicembre 2020, 11:37 #6
Toyoda
Opteranium18 Dicembre 2020, 11:38 #7
"per forza non viene manco l'aceto", recita un proverbio.
Questo continuo rincorrersi a definire ipotetiche date di stop ai veicoli endotermici, peraltro sempre più vicine, come se per magia si potessere convertire tutto il parco circolante in uno schiocco di dita, è demagogia pura.
Bene una transizione graduale, accompagnata da manovre economiche adeguate, ma imporre un limite temporale è grottesco.
Darkon18 Dicembre 2020, 11:40 #8
Originariamente inviato da: giovanbattista
Toyoda


Guarda che si chiama veramente così... https://g.co/kgs/YX4Aju

Non è un errore. Lui si chiama Toyoda e il marchio che è un'altra cosa Toyota!

Se poi volevi solo dire che è bizzarro che uno si chiami quasi come il marchio allora...
giovanbattista18 Dicembre 2020, 11:41 #9
Originariamente inviato da: Darkon
Guarda che si chiama veramente così... https://g.co/kgs/YX4Aju

Non è un errore. Lui si chiama Toyoda e il marchio che è un'altra cosa Toyota!

Se poi volevi solo dire che è bizzarro che uno si chiami quasi come il marchio allora...


ammetto che avevo preso un abbaglio....errore mio
Darkon18 Dicembre 2020, 11:42 #10
Originariamente inviato da: Opteranium
"per forza non viene manco l'aceto", recita un proverbio.
Questo continuo rincorrersi a definire ipotetiche date di stop ai veicoli endotermici, peraltro sempre più vicine, come se per magia si potessere convertire tutto il parco circolante in uno schiocco di dita, è demagogia pura.
Bene una transizione graduale, accompagnata da manovre economiche adeguate, ma imporre un limite temporale è grottesco.


Una doverosa precisazione: le date di stop non significa che da quella data non circolerà più nessun mezzo diesel piuttosto che altro ma solo che non saranno più prodotti mezzi nuovi con quella motorizzazione.

Poi ci sono alcuni casi specifici come i centri cittadini altamente popolati dove localmente pensano di vietare l'ingresso a certe motorizzazioni ma sono cose locali ben diverse dalle date "mondiali" o europee che leggiamo in certi articoli.

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