Volkswagen elimina le auto cinesi dal suo pool di emissioni: rispetterà i limiti da sola

Le azienda che vendono automobili in Europa devono rispettare i limiti di emissioni di CO2 imposti dalla Comunità, che si basano sul peso medio dei veicoli venduti e appunto sulle emissioni secondo il ciclo di omologazione. Per le case costruttrici in difficoltà da questo punto di vista è consentito unire le auto di un altro marchio in un unico "pool", abbassando ovviamente la media nel caso si tratti di marchi con in gamma veicoli elettrici.

È proprio quello che ha fatto Volkswagen che, nonostante la gamma ID e le varie gemelle nei marchi gestiti, ancora non riusciva a rientrare nei limiti imposti. Nel 2020 aveva unito nel suo pool le auto di SAIC, in Europa vendute come MG Motor, e nel 2021 aveva fatto lo stesso con NIO, XPeng, Lynk & Co e LEVC.

Sembra che invece per il 2022 VW confidi di poter rientrare nei limiti con le sue sole forze, grazie ad una gamma di elettriche sempre più ricca, insieme ad altre plug-in hybrid introdotte un po' in tutti i segmenti. La stessa azienda lo ha confermato al Finacial Times: "Confermiamo di essere passati a un pool chiuso e che siamo fiduciosi di raggiungere da soli gli obiettivi UE sulle emissioni".

Questa decisione, oltre che essere importante per l'immagine della transizione del Gruppo, si tradurrà anche in un risparmio, poiché i marchi che concedono i loro crediti si fanno ovviamente pagare molto bene. Famosi in questo senso sono i guadagni che Tesla ha sempre ottenuto dai pagamenti in arrivo dai concorrenti, che nel frattempo però sono diminuiti anche per l'azienda Texana. Infatti anche Stellantis ha deciso di fare affidamento solo sul suo pool, mentre resterà attiva la collaborazione Honda-Tesla.

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