Siemens Gamesa

Eolico gigante: Siemens Gamesa avvia la più potente (e grande) fra le sue turbine

di pubblicata il , alle 16:23 nel canale Energie Rinnovabili Eolico gigante: Siemens Gamesa avvia la più potente (e grande) fra le sue turbine

Il gigante spagnolo-tedesco entra a sua volta nell’eolico gigante, col prototipo di turbina eolica offshore SG 14-236 DD la più grande e potente turbina fra quelle prodotte finora dall'azienda

 
19 Commenti
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softkarma26 Marzo 2023, 09:12 #11
Originariamente inviato da: Alzatan
Ciao, premetto che lavoro nell'eolico quindi sono di parte.
Il capacity factor dell'offshore è del 50%
[URL="https://windeurope.org/newsroom/press-releases/eu-wind-installations-up-by-a-third-despite-challenging-year-for-supply-chain/#:~:text=New%20offshore%20wind%20farms%20deliver,on%20average%204.4%20TWh%20pa.&text=It's%20good%20the%20EU%20built%20more%20wind%20farms%20in%202022%20than%202021."]https://windeurope.org/newsroom/press-releases/eu-wind-installations-up-by-a-third-despite-challenging-year-for-supply-chain/#:~:text=New%20offshore%20wind%20farms%20deliver,on%20average%204.4%20TWh%20pa.&text=It's%20good%20the%20EU%20built%20more%20wind%20farms%20in%202022%20than%202021.[/URL]

Il mix energetico deve includere il nucleare, ma finché non ci saranno soluzioni industriali basate sui reattori dei sottomarini (small modular reactor) le tempistiche e l'inerzia degli impianti nucleari tradizionali sono incompatibili con gli obiettivi di riduzione emissioni globali e aggiungerei che in tempi di vacche magre come ora nessuno ha un miliardo di euro da investire in un'opera con roi a 30 anni


Sul nucleare con grandi centrali la Francia è nei guai, nessun privato ci vuole investire e quindi solo lo stato la finanzia. Bisogna spingere in italia su eolico offshore mentre sugli accumuli i prezzi sono in discesa rapida sopratutto per le tecnologie su larga scala. Per quando la produzione supererà la richiesta le tecnologie saranno ampiamente abbordabili, intanto abbiamo i pompaggi su cui si può già fare affidamento.
k0nt326 Marzo 2023, 10:07 #12
Originariamente inviato da: giuvahhh
https://www.tempi.it/lideologia-green-distrugge-lindustria-e-non-cambia-il-clima/

Articolo molto lacunoso, come al solito si spaccia l'opinione personale di alcuni individui che non hanno conoscenza approfondita sull'argomento come se fosse "scienza".
Fa sorridere l'intervento di Colombini che auspica nel breve termine un aumento della dipendenza dal gas, come se la geopolitica non esistesse
Se dessimo in mano le sorti del pianeta a questi tre individui saremmo rovinati, altrochè ideologia green
azi_muth26 Marzo 2023, 13:09 #14
Originariamente inviato da: Alzatan
Ciao, premetto che lavoro nell'eolico quindi sono di parte.
Il capacity factor dell'offshore è del 50%


Io penso che non ci dovrebbero essere "parti" ma solo un comune obiettivo che quello di ridurre le emissioni.
Se ragionassimo sulla convenienza pura probabilmente dovremmo rimanere sulle fossili

Ad ogni modo visto che sei del mestiere ti faccio 3 domande:

1) Nelle RES il capacity factor dipende non solo dalla tecnologia ma dove fisicamente metti l'impianto. Se non c'è il vento della velocità giusta in modo che spiri costante per 4380 ore puoi mettere la turbina che vuoi ma non gira.
In Italia in quale zone è possibile arrivare al 50% di capacity factor e quale capacità è realisticamente installabile visto che comunque pale giganti come quella del 3d hanno bisogno di un certo spazio attorno per evitare di coprirsi il vento a vicenda?

2) Quanto ci metterebbe una turbina eolica a raggiungere il ROI senza incentivi governativi?

3) Quanto pesano sull'investimento di un eolico offshore i costi di rete e chi li paga? Il privato che installa le turbine o lo stato?
azi_muth26 Marzo 2023, 13:27 #15
Originariamente inviato da: Mparlav


Costa ma rispetto a cosa?
Posto che l'obiettivo principale è la decarbonizzazione e si dovrebbe essere quindi neutrali sulla tecnologia...quando si parla di costi normalmente si dovrebbe ragionare in modo relativo alle alternative.
Io ancora non ho capito come s'intenda affrontare la questione della variabilità delle RE e quanto costa farlo e se ci sono attualmente tecnologie mature per accumuli di rete in grado di gestire quantitativi enormi come quelli necessari per la stagionalità. Nelle fredde notti d'inverno dovremmo pure ricaricare le auto elettriche, azionare le nostre belle pompe di calore per le quali abbiamo dato contributi a pioggia no?
Ora visto che la domanda prevista di energia elettrica viene proiettata verso il raddoppio mi chiedo come si possa fare.
Alzatan26 Marzo 2023, 18:02 #16
Originariamente inviato da: azi_muth
Io penso che non ci dovrebbero essere "parti" ma solo un comune obiettivo che quello di ridurre le emissioni.
Se ragionassimo sulla convenienza pura probabilmente dovremmo rimanere sulle fossili

Ad ogni modo visto che sei del mestiere ti faccio 3 domande:

1) Nelle RES il capacity factor dipende non solo dalla tecnologia ma dove fisicamente metti l'impianto. Se non c'è il vento della velocità giusta in modo che spiri costante per 4380 ore puoi mettere la turbina che vuoi ma non gira.
In Italia in quale zone è possibile arrivare al 50% di capacity factor e quale capacità è realisticamente installabile visto che comunque pale giganti come quella del 3d hanno bisogno di un certo spazio attorno per evitare di coprirsi il vento a vicenda?

2) Quanto ci metterebbe una turbina eolica a raggiungere il ROI senza incentivi governativi?

3) Quanto pesano sull'investimento di un eolico offshore i costi di rete e chi li paga? Il privato che installa le turbine o lo stato?


Premetto che le tue domande sono molto pertinenti ma non so rispondere (lavoro nel service e nella mia azienda ci sono decine di persone che si occupano di ciascuno dei tuoi punti sopra).

In generale considera che
1. In offshore le turbine sono più grandi (parliamo di 230m di diametro) e che si possono distanziare meglio per eliminare l'effetto scia perché in mare solitamente non ci sono problemi di spazio. A terra comunque in Europa siamo limitati dallo spazio, quindi meglio mettere poche turbine potenti e grandi piuttosto che molte piccole (adesso i prodotti di punta sono sui 6MW e 160m di diámetro). I posti non mancano, le limitazioni (soprattutto in Italia) sono dettate dalla burocrazia dei permessi

2. Incentivi ce ne sono ben pochi adesso, infatti guarda che le aste per le rinnovabili ultimamente sono sui 5-8 Cent al kwh (costo) nel link qui sotto. Questo ha fatto si che ultimamente tutti i produttori OEM di turbine in europa abbiano riportato nell'esercizio 2022 delle pesanti perdite (tra i €500M e €2.5B), perché hanno dovuto vendere turbine sottocosto a fronte di elevata inflazione delle materie prime e costi delle altre fonti energetiche molto alte. Ricordiamo che per un parco eolico i costi siano per il 75% per la turbina stessa (sostenuti dal produttore), e solo il 25% sono i costi di gestione per tutta la vita di 25-30 anni. Per il gas, come dicevo sopra, il costo d'esercizio che sostiene l'acquirente é oltre il 50% del totale. Il ROI delle turbine eoliche comunque é buono, di fatto che io sappia in europa i nostri clienti sono principalmente dei fondi di investimento che trattano il prodotto come un investimento, dandolo poi in gestione ad altre aziende esperte del settore.
https://windeurope.org/policy/topics/economics/

3. questo é un altro tema che non so, sicuramente se viene dato dallo stato/regione un permesso per installare un parco onshore o offshore, ci saranno inclusi dei piani sulla rete elettrica. Sicuramente fino alla sottostazione di alta tensione paga tutto il cliente/proprietario del parco. Immagino che poi la linea di alta tensione sia di TERNA in italia...
azi_muth26 Marzo 2023, 23:41 #17
Originariamente inviato da: Alzatan
Premetto che le tue domande sono molto pertinenti ma non so rispondere (lavoro nel service e nella mia azienda ci sono decine di persone che si occupano di ciascuno dei tuoi punti sopra).

In generale considera che
1. In offshore le turbine sono più grandi (parliamo di 230m di diametro) e che si possono distanziare meglio per eliminare l'effetto scia perché in mare solitamente non ci sono problemi di spazio. A terra comunque in Europa siamo limitati dallo spazio, quindi meglio mettere poche turbine potenti e grandi piuttosto che molte piccole (adesso i prodotti di punta sono sui 6MW e 160m di diámetro). I posti non mancano, le limitazioni (soprattutto in Italia) sono dettate dalla burocrazia dei permessi


Approfondendo un pochino la cosa è parecchio complessa perchè esiste un atlante del vento italiano molto carino devo dire che ti permette anche di simulare gli impanti pero il problema è che le rilevazioni sono stime basate su osservazioni satellitari e ci sono di margini d'errore anche importanti. Bisognerebbe avere delle misure in loco ed essendo offshore non è facile. Cmq secondo questo atlante ci sono luoghi in mare aperto a circa 50 km dalla costa dove si può arrivare anche al 45% di dutycycle anche se poi uno studio " Floating shoreWindFarmsinItalybeyond2030andbeyond2060:PreliminaryResultsofaTechno-EconomicAssessment" che ho trovato che cerca di calcolare l'LCOE dell'eolico offshore ritiene che i primi impianti saranno per questioni di vicinanza alla costa e di costi che vanno a compensare il minore capacity factor entro i 20-30km con un capacity factor attorno al 34% e poi aggiunge tutti caveat del caso perchè date le profondità bisognerebbe utilizzare l'eolico galleggiante che dicono alla data dello studio non acora maturo quindi anche i costi sono stati approssimati. Cmq è interessante.

Ritornando all'inizio per sostituire un reattore da 1600MW facendo i conti della serva sarebbero necessarie ben 192 turbine eoliche offshore come quella di cui si parla in apertura al 3d ipotizzando un capacity factor del 50%.

1 Reattore 1600MW= 1600MW x 8760= 14.016 TWh x 0,9 capacity factor= 12.614 TWh
206 Turbine Eoliche offshore da 14 MW= 206x14x8760= 25.264TWh x0,5 capacity factor= 12.631 TWh

Ma questo poi non basta perchè è necessario calcolare gli accumuli per pareggiare i conti. Butto lì dei numeri solo per dare un'idea...sicuramente errati
Visto che non producono energia per il 50% mentre il rettore produce energia per 90% bisognerebbe avere un accumulo equivalente almeno al 40% di quei 12.614TWh e sovradimensionare l'impianto di almeno un altro 40%
Quindi ci servono 5.045 TWh di accumulo e vanno aggiunti almeno 5.045 TWh per caricare l'accumulo.
Quindi arriviamo a 288 turbine offshore da 14MW e un accumulo di 5TWh per sostituire un reattore da 1600MW.
Magari come ragionamento è un po' ruvido ma sbaglio qualcosa?


Originariamente inviato da: Alzatan
Il ROI delle turbine eoliche comunque é buono, di fatto che io sappia in europa i nostri clienti sono principalmente dei fondi di investimento che trattano il prodotto come un investimento, dandolo poi in gestione ad altre aziende esperte del settore.


Come utente finale m'interessa più il costo della bolletta del ROI degli investitori privati credo che i produttori di RES abbiano guadagnato una vagonata di soldi nell'ultimo anno con l'aumento dei prezzi dell'energia. Però ho seguito la cosa distrattamente.


Originariamente inviato da: Alzatan
3. questo é un altro tema che non so, sicuramente se viene dato dallo stato/regione un permesso per installare un parco onshore o offshore, ci saranno inclusi dei piani sulla rete elettrica. Sicuramente fino alla sottostazione di alta tensione paga tutto il cliente/proprietario del parco. Immagino che poi la linea di alta tensione sia di TERNA in italia...


Eh questo è un altro elemento di costo che non si trova nelle varie di LCOE ma che alla fine dovrebbe essere calcolato all'interno delle RES ovvero i costi per adattare rete a forme di produzione energetica discontinua.
Perchè altrimenti accade quello che sta accadendo in UK dove siccome non adeguato le linee parte dell'energia prodotta dall'Eolico nel mare del Nord è andata sprecata e hanno dovuto accendere le centrali a gas per supplire alla mancanza di energia.
https://www.power-technology.com/ne...ssion-capacity/
Alzatan27 Marzo 2023, 21:44 #18
Ciao, allora secondo me (e poi passiamo quasi dall'ingegneria alla filosofia) è sbagliato pensare alle rinnovabili e all'eolico come fonti di energia uniche senza un contesto di energia termica nucleare in un futuro a zero emissioni. Il sistema di accumulo che è richiesto per tutte le fonti rinnovabili con prospettive di crescita (praticamente tutte tranne idroelettrico e geotermico che già sono sfruttate al massimo), è allo stato attuale e pure con tecnologie in fase di dimostrazione, inarrivabile. Semplicemente non abbiamo nulla su questo pianeta in grado di accumulare GWh di energia elettrica o anche meccanica o chimica che non siano combustibili.
Però sono convinto che l'eolico principalmente sia la fonte rinnovabile più economica e scalabile per i prossimi 50 anni, quindi la mia prospettiva è installare quanti più GW possibile e relegare gli impianti a gas a coprire solo i picchi e le fasce orarie senza vento (tanto il costo relativo di un impianto a gas è basso se sta spento). In Italia invece si ha investito sulle centrali a ciclo combinato per la domanda di base, di fatto ponendo i alla mercé dei russi e dei nordafricani.. Vediamo ora con in rigassificatori.
azi_muth27 Marzo 2023, 22:00 #19
Originariamente inviato da: Alzatan
Ciao, allora secondo me (e poi passiamo quasi dall'ingegneria alla filosofia) è sbagliato pensare alle rinnovabili e all'eolico come fonti di energia uniche senza un contesto di energia termica nucleare in un futuro a zero emissioni. Il sistema di accumulo che è richiesto per tutte le fonti rinnovabili con prospettive di crescita (praticamente tutte tranne idroelettrico e geotermico che già sono sfruttate al massimo), è allo stato attuale e pure con tecnologie in fase di dimostrazione, inarrivabile. Semplicemente non abbiamo nulla su questo pianeta in grado di accumulare GWh di energia elettrica o anche meccanica o chimica che non siano combustibili.


Precisamente infatti chi contesta il nucleare poi non offre alternative, non capendo i problemi delle rinnovabili quando si tratta di fornire energia per il carico base che quello che tiene acceso il mio pc in questo momento che non c'è sole ed probabilmente energia che esce da una centrale nucleare francese piuttosto che una centrale a gas italiana o a carbone sigh!

Originariamente inviato da: Alzatan
Però sono convinto che l'eolico principalmente sia la fonte rinnovabile più economica e scalabile per i prossimi 50 anni, quindi la mia prospettiva è installare quanti più GW possibile e relegare gli impianti a gas a coprire solo i picchi e le fasce orarie senza vento (tanto il costo relativo di un impianto a gas è basso se sta spento). In Italia invece si ha investito sulle centrali a ciclo combinato per la domanda di base, di fatto ponendo i alla mercé dei russi e dei nordafricani.. Vediamo ora con in rigassificatori.


Sono sostanzialmente d'accordo. Ho molte speranze per l'Eolico offshore e se non fosse per il riscaldamento climatico, non mi dispiace nemmeno la piega che sta prendendo per l'Italia la questione del gas si potrebbe anche recuperare una certa centralità come hub del gas mediterraneo, cosa più difficile per la Spagna.

Tuttavia non credo che riusciremo a raggiungere gli obiettivi richiesti dall' IPCC, per limitare l'aumento delle temperature, se rimaniamo con le centrali a gas per il baseload. Questo è un enorme problema anche se poi effettivamente anche se magicamente domani l'EU non emettesse nemmeno un grammo di carbonio mettendoci tutte le risorse possibili e immaginabili ci sono altri che compenserebbero per noi.
Nonostante tutto il blaterare degli "ambientalisti" irrazionali quelli che sollevano gli scudi per il nucleare, per i parchi eolici ( pure su quelli) ma che non alzano ciglio sul fatto che le centrali a gas perpetuano il problema della produzione di CO2... vedrai che alla fine il nucleare non si farà ma rimarremo a gas e forse dovremo costruire altre centrali a gas. Fino al 2050...

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