Tesla aggiunge ufficialmente le altre colonnine al suo navigatore, ma con severi requisiti

Chi guida, o ha provato, una Tesla, sa che l'esperienza di ricarica è probabilmente la migliore del mercato. Il navigatore satellitare calcola il percorso, indicando automaticamente anche le soste di ricarica necessarie, il luogo e la quantità di minuti. Solo con i Tesla Supercharger.

Da ieri però i proprietari potranno anche scegliere se fermarsi a una colonnina di terze parti, che verrà correttamente segnalata, con la navigazione verso il punto di ricarica, attivando anche il preriscaldamento della batteria, condizione necessaria per ottenere la potenza più alta possibile una volta attivata la sessione di ricarica.

Non tutte le colonnine saranno però integrate indistintamente, ma Tesla ha fissato dei requisiti da rispettare, che riassume in una pagina dedicata: 

• almeno un connettore di ricarica compatibile
• usata di frequente dai proprietari Tesla, almeno una volta ogni quattro giorni
• successo di ricarica in media del 90% o superiore

Se la parte del connettore è ovvia, per gli altri requisiti Tesla studierà i dati di ricarica per capire le location più comode e che effettivamente mostrino una certa sicurezza di funzionamento. Seguendo più o meno la stessa logica, delle colonnine segnalate potrebbero anche essere rimosse:

• nessuna sessione di ricarica rilevata
• percentuale di successo che scende sotto il 70%

Nel primo caso molto probabilmente Tesla identificherà una colonnina come particolarmente scomoda, motivo per cui viene praticamente sempre evitata, mentre per la percentuale di successo vale la considerazione di cui sopra, lo scopo è fornire sicurezza di ricarica.

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