Volkswagen pensa al Vehicle-to-Grid: le auto come batterie per la rete elettrica
di Andrea Bai pubblicata il 14 Marzo 2020, alle 16:01 nel canale Soluzioni di ricaricaSfruttare i momenti di surplus della rete elettrica per accantonare energia da scambiare nel mercato: anche Volkswagen pensa ad un concetto che Nissan sta già provando nella realtà
Il futuro del trasporto privato sarà completamente elettrico? E' una prospettiva che magari sembra futuristica e che forse può non piacere a più di qualcuno, ma per come si sta muovendo il mercato dell'automobile si tratta di un'eventualità più che verosimile. Uno scenario che cambierà qualche aspetto della vita quotidiana, e magari vedrà la scomparsa delle stazioni di carburante dove andare a fare rifornimento perché - stiamo un po' fantasticando - saremo in grado di connettere l'auto alla rete elettrica praticamente ovunque.
Si tratta di una prospettiva che potrebbe creare nuove opportunità per le case automobilistiche, come ha sottolineato il chief strategist di Volkswagen, Michael Jost, dichiarando che le batterie delle auto elettriche potrebbero essere utilizzate per fornire stabilità alla rete, sfruttando quindi le vetture come una sorta di "accumulatore flessibile". Nella visione di Jost quei momenti di surplus di energia sulla rete elettrica (per esempio per quelle comunità che si avvalgono di energie rinnovabili, e magari si trovano a dover gestire un eccesso di produzione di una centrale eolica in una giornata particolarmente ventosa) potrebbero essere sfruttati per ricaricare le auto così da rivendere l'energia in eccesso in un secondo momento di incremento della domanda.
Nel giro dei prossimi cinque anni Volkswagen si aspetta di poter raggiungere una capacità di stoccaggio di energia potenzialmente di 350 gigawattora con i veicoli elettrici della sua flotta, per raggiungere 1 terawattora entro il 2030. Il consumo medio annuo di un'abitazione italiana è di circa 3000 chilowattora, il che vuol dire che 1 terawattora rappresenta il fabbisogno medio annuo di circa 330 mila abitazioni. E questo solamente con la flotta di una casa automobilistica.
Chiaramente questo scenario sarebbe ideale se le auto fossero delle "batterie" permanenti collegate alla rete elettrica, ma ovviamente la realtà è ben diversa e la sfida principale di questo tipo di prospettiva è rappresentato dalla gestione dei flussi di energia. Poniamo ad esempio che il proprietario di un'auto elettrica la metta in carica quando rincasa la sera dopo la giornata lavorativa. Il mattino seguente desidererà ovviamente un quantitativo di carica sufficiente per poter sostenere gli spostamenti della giornata: se egli avesse la possibilità di gestire un sistema di quote, potrebbe decidere quanta dell'energia caricata sfruttare per le sue esigenze e quanta invece scambiare nel mercato dell'energia.
Si tratta di un approccio che va sotto il nome di vehicle-to-grid (V2G) e Volkswagen non è la prima compagnia ad esplorare le possibilità offerte da questo paradigma. Nissan ha già inserito funzionalità V2G nella propria Leaf, e nel Regno Unito tramite il fornitore di energia OVO sta provando un sistema - che richiede comunque punti di ricarica e strumentazione specifici - che permette ai proprietari di rivendere energia sulla rete elettrica abbassando quindi i costi d'esercizio, e anche la tedesca e.ON sta collaborando con il produttore giapponese allo stesso scopo. In Italia invece c'è una collaborazione attiva con Enel X: L'auto elettrica come batteria per la rete: a Milano parte la sperimentazione V2G
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoChissà quante auto dovranno vendere solo per avere una flotta connessa a fare da tampone al sistema elettrico nazionale. Basterà il Litio sul Pianeta?
detto questo io non vorrei mai che la batteria della mia auto venisse gestita da esterni a meno di forti incentiivi economici. sarebbe di gran lunga meglio la batteria sostituibile e un parco batterie in carica a bassa priorità. se uno avesse un auto elettrica e diciamo due batterie alternabili o un distributore di batterie si potrebbe veramente inseguire la produzione elettrica da rinnovabili con il carico della ricarica, e questo per la rete sarebbe oro. il che significa che ci sarebbero sicuramente incentivi economici nel caso da parte dei gestori, come per altro già ora ci sono
Se uno ha l'auto elettrica la ricarica la sera quando rientra dal lavoro, e la vedo dura che ti permettano di ricaricare l'auto a casa a costi irrisori e poi rivenderla di giorno (anche solo la metà di quello che fanno pagare il kWh alle colonnette rapide, sarebbero bei soldi).
Tra l'altro di giorno ci potrebbe essere parecchio surplus da FV, quindi al massimo l'esigenza per bilanciare la rete, è quello di caricare di giorno (a prezzi competitivi ovviamente, ma la vedo difficile) grazie al surplus del FV e poi utilizzarla la sera, questo credo sia più utile per bilanciare la rete.
Un vero affare :D :D
Si, così il proprietario si vede diminuire la durata della batteria...Un vero affare...
Domanda costi-benefici
immagino che aumentare i passaggi (usare le auto come "power bank" è un "giro" in più comporti una aumento dell'energia dispersa. Inoltre aumentare i cicli delle batterie significa maggior usura, e le batterie usurate disperdono più energia di quelle nuove.questi sono alcuni dei costi.
i benefici ottenuti ripagano i costi? ho dei dubbi. avranno fatto le loro valutazioni, sarebbe stato utile nell'articolo leggere qualche numero in più al riguardo.
La realtà comporta la non uniformità degli utenti collegati e l'imprevedibilità della quantità recuperata. Inoltre aggiungiamo l'usura data dai cicli in più.
Boh.
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