Automobili e chip: una relazione divenuta complicata negli ultimi mesi

di pubblicata il , alle 14:31 nel canale Tecnologia Automobili e chip: una relazione divenuta complicata negli ultimi mesi

La domanda generalizzata di componenti semiconduttori sta limitando la disponibilità di componenti di elettronica di consumo ma influenza anche il mercato dell'automobile, sempre più dipendente dai pochi chip disponibili

 

Tutti i prodotti di elettronica di consumo sono in una fase di ridotta disponibilità generalizzata, generata da una domanda di mercato da parte dei consumatori che è stata nel corso di questi 12 mesi di pandemia ben superiore rispetto alle previsioni.

Da questo le difficoltà delle aziende produttrici di semiconduttori, non in grado al momento di riuscire a garantire un adeguato volume di chip per i propri clienti. Tutto questo interessa non solo smartphone, PC, tablet e i tipici prodotti di elettronica di consumo ma genera ripercussioni anche in settori complementari che dipendono però fortemente dai semiconduttori.

Parliamo quindi del mondo dell'automotive, chiamato nel 2021 ad una forte ripresa delle vendite dopo un anno di pandemia e i due anni precedenti durante i quali le vendite a livello globale erano in calo. Le stime formulate da Trendforce indicano per il 2021 una previsione di 84 milioni di nuovi veicoli venduti al mondo contro un dato di 77 milioni registrato nel 2020.

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Per arrivare a tali risultati sarà però indispensabile per le aziende produttrici di veicoli risolvere i problemi attuali legati alla disponibilità di chip, andata di fatto in crisi in seguito alla domanda di mercato per i prodotti di elettronica di consumo balzata in alto.

I produttori di automobili hanno ridotto le proprie scorte di componenti nel corso del 2020, così da rispondere al calo di domanda venutosi a creare durante il periodo pandemico. Di conseguenza al momento attuale l'industria automobilistica nel suo complesso non è preparata a rispondere in modo adeguato e repentino, sino al punto da aver rallentato al produzione o in alcuni casi proceduto con un fermo degli impianti.

Il rischio per i produttori è quindi quello di non riuscire a stare al passo con la produzione di veicoli proprio in virtù della mancanza di chip richiesti per la loro produzione, uno scenario che richiederà ai produttori di semiconduttori di assicurare un volume adeguato risolvendo i problemi di limitata capacità e ai produttori automobilistici un cambio di approccio, abituandosi a pianificare le scorte di prodotti per periodi di tempo lunghi così da meglio rispondere alle fluttuazioni del mercato.

A tal proposito, proprio nei giorni scorsi, vi abbiamo raccontato delle pressioni della Germania, centro del settore dell'auto, nei confronti del governo di Taiwan per ottenere un aumento della capacità produttiva da parte di TSMC.

3 Commenti
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phmk01 Febbraio 2021, 08:44 #1
..." chiamato nel 2021 ad una forte ripresa delle vendite"...
In Italia la voglio proprio vedere questa "forte ripresa" delle vendite, Aspetta che la crisi economica inizi a "mordere" veramente ....
Rubberick01 Febbraio 2021, 10:57 #2
Certo che qualche fabbrica di semiconduttori in Europa non ci farebbe proprio male eh...

Tutti li a stanziar miliardi per CERN e i progetti di fusione nucleare, va bene la ricerca sulla fisica lato teorico e sperimentale ma trovassero due spicci da mettere su una fab per uso nostrano...
cdimauro02 Febbraio 2021, 06:32 #3
Abbiamo già delle fonderie europee, impegnate anche (e soprattutto) a produrre chip per il settore automobilistico.

E l'Europa ha già finanziato lo sviluppo di fonderie e processi produttivi europei.

Forse non è abbastanza, soprattutto in ottica di renderci indipendenti, come ci ha insegnato la politica statunitense degli ultimi scellerati anni.

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