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Bosch investirà 3 miliardi di euro nella produzione di chip grazie all'European Chips Act

di pubblicata il , alle 13:01 nel canale Tecnologia Bosch investirà 3 miliardi di euro nella produzione di chip grazie all'European Chips Act

Con la prima tranche di aiuti messi a disposizione tramite l'European Chips Act, Bosch prevede di irrobustire la produzione di chip destinati al settore automotive

 

Al suo Bosch Tech Day 2022, l'azienda tedesca ha dichiarato di voler costruire due nuovi centri di sviluppo all'interno degli stabilimenti di Reutlingen e Dresda e di espandere la propria capacità di produzione tramite una nuova "camera bianca" da 3.000 metri quadrati, la quale si troverà nel centro di Dresda.

Bosch fa sapere che i 3 miliardi di euro provengono dall'UE e dal governo federale tedesco nell'ambito dell'European Chips Act, un insieme di misure volte a garantire l'approvvigionamento di risorse e sostenere la produzione di semiconduttori nell'Unione Europea.

Produzione chip

Da qui al 2025, Bosch ha dichiarato che spenderà circa 400 milioni di euro del suo fondo di investimento per l'espansione della capacità produttiva. All'interno della misura anche la conversione di parte delle strutture in nuove "camere bianche", ovvero laboratori la cui caratteristica principale è la presenza di aria molto pura indispensabile per la lavorazione dei semiconduttori.

Bosch sta investendo soprattutto per garantire la produzione di chip da destinarsi all'industria automobilistica. Si concentrerà su processi di produzione che vanno da 40 a 200 nanometri, ovvero molto differenti rispetto a quelli richiesti dai processori destinati ai PC e agli smartphone di ultima generazione, costruiti a 5 nm e 3 nm nelle loro più recenti versioni.

"L'Europa può e deve sfruttare i punti di forza della propria industria dei semiconduttori", ha affermato Stefan Hartung, presidente del consiglio di amministrazione di Bosch. “Più che mai, l'obiettivo deve essere quello di produrre chip per le esigenze specifiche dell'industria europea. E questo non corrisponde necessariamente ai chip con i processi costruttivi più avanzati".

Il valore rappresentato dai semiconduttori sulle auto più moderne è in rapida crescita, si stima che possa aumentare da 200 euro a più di 800 euro nel corso di questo decennio. I sensori radar che vengono utilizzati dai veicoli autonomi per scansionare l'ambiente circostante, tra le altre cose, necessitano di System-on-a-chip (SoC) sempre più sofisticati. Bosch, dunque, punta a renderne la produzione più economica, con i processori che tenderanno a diventare sempre più piccoli.

Un'altra area di intervento per Bosch sarà quella dei cosiddetti sistemi microelettromeccanici (MEMS) che porterà alla progettazione di processori da inserire in dispositivi di piccole dimensioni come gli occhiali intelligenti. A tal proposito, Hartung ha affermato che Bosch prevede di produrre sensori MEMS su wafer da 300 mm, la cui produzione dovrebbe iniziare nel 2026.

Bosch ha poi esperienza nella produzione di componenti in carburo di silicio (SiC), le cui proprietà le rendono adatte ai circuiti elettronici richiesti nei veicoli elettrici e ibridi. I semiconduttori in carburo di silicio sono piccoli, potenti ed estremamente efficienti in termini di consumi, il che li rende particolarmente adatti nell'ottica di estendere l'autonomia dei veicoli elettrificati.

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4 Commenti
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Mechano18 Luglio 2022, 13:16 #1
Originariamente inviato da: Redazione di Hardware Upgrade
Link alla notizia: https://auto.hwupgrade.it/news/tecn...act_108691.html

Con la prima tranche di aiuti messi a disposizione tramite l'European Chips Act, Bosch prevede di irrobustire la produzione di chip destinati al settore automotive

Click sul link per visualizzare la notizia.


In TSMC gli investimenti vanno sempre a 2 cifre, e questi ne investono solo 3?
LMCH18 Luglio 2022, 13:47 #2
Originariamente inviato da: Mechano
In TSMC gli investimenti vanno sempre a 2 cifre, e questi ne investono solo 3?


Nell'articolo dicono che Bosch investirà principalmente sull'espansione delle attività produttive che ha già, e che il tutto riguarda processi produttivi dai 40 ai 200 nanometri (roba consolidata che non richiede macchinari DUV ed EUV e per cui le maschere fotolitografiche sono più "semplici".
Non si tratta di soli microprocessori e microcontroller, ma di componenti di potenza, MEMS ed altro che va già benissimo quanto a prestazioni e che semmai non può scendere di dimensioni perchè deve reggere correnti e tensioni più alte di quelle che permettono di sfruttare la scala d'integrazione massima dei processi produttivi di punta.
dune200018 Luglio 2022, 16:16 #3
Se vogliono diminuire la dipendenza dalla Cina, mi domando se c'è qualcuno che sta investendo per la produzione di resistenze, diodi e quant'altro. Avevo letto che c'era penuria di componenti, tutti fermi nei porti cinesi.
Bartsimpson18 Luglio 2022, 16:44 #4
Bosch è già partita da tempo per la produzione "in casa" di semiconduttori, purtroppo con scarsi risultati iniziali. La strada per staccarsi dall'Oriente è molto lunga; per esempio il 90% delle pompe di calore sui marchi Bosch e Buderus gliele fa Midea e un 10% LG, per le idroniche. Pompe di calore, batterie di accumulo, pannelli fotovoltaici sono quasi tutti prodotti in Oriente

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