Chernobyl torna a produrre energia, ma questa volta con il solare
Le autorità ucraine hanno dato il via ad una riconversione degli spazi ad accesso limitato nell'area di contaminazione di Chernobyl, permettendo l'installazione di un impianto ad energia solare a cui ne seguiranno probabilmente altri. Ecco qualche dettaglio.
di Alessandro Bordin pubblicata il 22 Gennaio 2018, alle 15:41 nel canale Tecnologia
45 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info1. chi controlla l'assorbimento degli omini che montano i pannelli
2. le radiazioni hanno effetti negativi sul silicio dei pannelli o sono insensibili?
Probabilmente sono trattati similmente ai pannelli solari che vengono montati sui satelliti, dove le radiazioni ionizzanti sono molto forti.
ok ma non è che basta stare li 2 ore per saturare il dosimetro?
Vivrebbero di rendita.
Il fotovoltaico rende male se è troppo caldo, nelle zone tropicali è meglio usare centrali solari che scaldano l'acqua focalizzando i raggi solari, come le torri fuori Las Vegas.
Se il cielo è nuvoloso invece il fotovoltaico non perde tanto perché la luce è diffusa ma comunque c'è, anzi va quasi meglio se il Sole non è perpendicolare al pannello. Le nuvole sono come enormi soft-box degli studi fotografici.
Per dire, tenendo in conto una dose annuale 'sicura' di 20mS (massima dose per i lavoratori nel settore nucleare), da quello che ho capito, in generale, la radiazione, anche dentro la zona di esclusione, si attiene generalmente sull'ordine dei uS/h:
http://chernobylgallery.com/chernob...diation-levels/
Il che vuol dire che annualmente, prendendo come riferimento il valore per Reactor 4 - surrounding roads, si ha una dose annua che supera di poco i 20mS. E questi valori sono del 2009, ovvero prima che fosse installato il nuovo contenimento.
E' un posto dove si possono fare i picnic in tranquillita'? sicuramente no. Ma per un lavoratore (ma ormai anche un visitatore o un turista) che si attiene a delle norme di comportamento basilari, non si hanno pericoli.
Certo poi se uno si fa una tagliatella con i porcini della 'foresta rossa' magari qualche pericolo se lo corre. Ma in quel caso uno se la cerca
Per vicinanze ovviamente intendo vicino all'impianto, non nella zona di esclusione. La zona di esclusione tra un centinaio di anni dopo il terzo dimezzamento degli isotopi più pericolosi e numerosi sarà discretamente sicura, almeno nelle zone meno contaminate. Per avvicinarsi in sicurezza nella scala delle centinaia di metri dalla centrale ci vorranno un migliaio di anni.
[COLOR="Red"][SIZE="7"]FAKE NEWS[/SIZE][/COLOR]
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