Fiat 500 è l'elettrica più venduta ad aprile In Italia

Fiat 500 è stata l'auto elettrica più venduta in Italia nel mese di aprile con 1062 immatricolazioni. Precede Smart Fortwo (601 immatricolazioni) e Renault Twingo (528 immatricolazioni) secondo gli ultimi dati Unrae. Il tutto all'interno di una forte espansione delle vendite di veicoli con alimentazione elettrificata, dove le PHEV raggiungono nel mese il 4,3% del totale (3,9% di share nel quadrimestre) e le BEV il 3,3% (3,0% in gennaio-aprile), grazie anche al supporto degli acquisti del noleggio.

Fiat 500: ottimo traguardo di vendite, ma in un mercato in crisi

Dati incoraggianti per il settore dell'elettrico, ma ancora molto distanti dalla media europea. Considerando Ue e Regno Unito, infatti, la percentuale delle vetture a batteria rispetto al totale è del 5,7%. Naturalmente è poi impietoso il confronto con la Norvegia, dove il governo ha iniziato con grande anticipo a erogare incentivi per l'acquisto di auto elettriche e dove la quota di mercato delle BEV è ora pari all'85% (vedi qui).

Ma il dato più preoccupante è quello relativo all'intero mercato nel confronto con il 2019. Rispetto al periodo pre-pandemia, infatti, in Italia si vende un volume di auto inferiore del 17,1%. I cali maggiori riguardano le alimentazioni a diesel e benzina che si fermano rispettivamente al 31,9% e 22,8% di share (32,8% e 24,8% in gennaio-aprile).

Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, stima che in assenza di rifinanziamento degli incentivi, nel prosieguo dell’anno, potrebbero essere a rischio ben oltre 300.000 immatricolazioni.

In circa 3 mesi e mezzo, i fondi stanziati hanno consentito la rottamazione di 185.000 vecchie auto, per il 95% sostituite con nuove vetture della fascia 61-135 g/km più sicure e pulite, risparmiando all’ambiente circa 115 mila tonnellate di CO2 l’anno.

“Il PNRR del Governo - ha commentato il Presidente dell’Unrae Michele Crisci - sembra aver trascurato il settore dell’auto, uno dei principali mercati d’Europa per volumi che rappresenta pure una componente importante della transizione ecologica del Paese. E’ importante, perciò, che vengano presto trovati altri strumenti normativi per rendere strutturali gli Ecobonus per le vetture ‘green’ con emissioni fino a 60 g/km CO2”.

“Nel breve periodo, invece – ha aggiunto Crisci – è urgente il rifinanziamento degli incentivi per le vetture della fascia 61-135 g/km di CO2 che finora, sempre nell’ottica della sostenibilità, hanno dato il contributo più rilevante”.