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Guida autonoma: nuovi passi di Qualcomm verso il C-V2X con il gruppo PSA (Peugeot, Citroen e Opel)

di pubblicata il , alle 16:21 nel canale Tecnologia Guida autonoma: nuovi passi di Qualcomm verso il C-V2X con il gruppo PSA (Peugeot, Citroen e Opel)

Si arricchisce di nuovi dettagli il testing della tecnologia C-V2X di Qualcomm con il gruppo francese PSA, quello delle vetture Peugeot, Citroen e Opel. Nel mirino ovviamente la guida autonoma, supportata da una tecnologia davvero promettente

 

Una premessa: il titolo di questa notizia è criptico e davvero poco comprensibile se non si conosce la tecnologia C-V2X. Ecco perché cercheremo di scusarci tentando di spiegare in modo semplice qualcosa che nella pratica non lo è affatto, oltre ad essere davvero poco condensabile in perifrasi brevi. C-V2X è una tecnologia Qualcomm, già in test, che va ad aggiungersi al già affollato ecosistema di sensori di cui una auto a guida autonoma è dotata, portando la sicurezza e le comunicazioni da e verso il veicolo su livelli davvero elevati.

Partiamo dalla sigla: C-V2X sta per Cellular Vehicle to (assonante con two, da qui il 2)  Everything, con la X chiamata a sostituire le opzioni di tutto ciò che viene normalmente dopo il 2. A livello di comunicazione veicolo - resto dell'ambiente, infatti, si indica solitamente con V2V la comunicazione diretta fra due veicoli (Vehicle 2 Vehicle), V2N quella con la rete (Vehicle 2 Network), V2I quella con l'infrastruttura stradale (Vehicle 2 Infrastructure) e V2P quella con i pedoni (Vehicle 2 Pedestrians). V2X, quindi, come quella promessa dal chipset Qualcomm 9150 C-V2X, è una tecnologia in grado di gestire tutte queste opzioni di comunicazione.

Siamo quindi nel campo della comunicazione dati, meglio ribadirlo, un fattore fondamentale per un'auto a guida autonoma che deve avere un quadro estremamente preciso di quello che la circonda. Possibilmente anche quello che non sono in grado i vedere i propri sensori siano essi infrarossi, lidar, radar o GPS. Ebbene, Qualcomm cambia marcia e porta il testing di questa tecnologia su un livello più elevato, in partnership con il gruppo automobilistico PSA. A marzo verrà proposta una demo in cui due veicoli saranno in grado di comunicarsi a vicenda la presenza di un pericolo (comunicazione V2V, dove una delle auto è in grado di rilevarlo, l'altra no perché magari si trova dietro una curva ma gli viene comunicato).

Attualmente le comunicazioni avvengono utilizzando la rete 4G, ma ovviamente tutto è pronto per scalare su un livello molto più elevato grazie a 5G e 5G NR (New Radio, che usa uno spettro di frequenze più ampio). Le bassissime latenze del 5G permetteranno l'abilitazione delle comunicazioni C-V2X al massimo del potenziale. Un esempio viene ad esempio da un pedone al centro di una carreggiata per qualche motivo, ma dietro una curva: siamo nel caso del V2P, quello di interazione con i pedoni, ovviamente grazie allo smartphone che in teoria teniamo sempre con noi. La tecnologia C-V2C prevede la mutua comunicazione della posizione di tutti i dispositivi elettronici entro un certo raggio, motivo per cui l'automobile è in grado di rilevare la presenza di un problema invisibile ai sensori sapendo in tempo reale tutto quello che c'è intorno.

Insomma, il vero plus del C-V2X è la possibilità di comunicare in due modi: uno è il tradizionale Vehicle to Network, l'altro con una comunicazione diretta con gli altri elementi presenti. Anche in questo caso avremo modo si saperne di più al Mobile World Congress.

1 Commenti
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zappy22 Febbraio 2018, 08:48 #1
pedone al centro di una carreggiata per qualche motivo, ma dietro una curva: siamo nel caso del V2P, quello di interazione con i pedoni, ovviamente grazie allo smartphone che in teoria teniamo sempre con noi.

fa pensare alla vecchia pubblicità telecom "una telefonata ti allunga la vita"

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