L'odissea di Lordstown va verso una fine: se Foxconn si ritira deve cessare le attività

L'odissea di Lordstown va verso una fine: se Foxconn si ritira deve cessare le attività

Il pick-up elettrico Endurance rischia di avere una vita davvero breve. A corto di capitali, Lordstown potrebbe chiudere se anche Foxconn deciderà di defilarsi

di pubblicata il , alle 14:33 nel canale Trasporti elettrici
Lordstown
 

Gli americani, si sa, amano alla follia i pick-up, ed è per questo che anche un modello di una sconosciuta start up aveva ottenuto tanta attenzione, sebbene fosse 100% elettrico.

È la storia dell'Endurance di Lordstown che, dopo mille peripezie e cambi al vertice, è riuscita a portare su strada solo alcune centinaia di esemplari, anche a causa di richiami tecnici, e di un incendio che aveva preoccupato non poco circa la sicurezza del veicolo.

In soccorso della start up recentemente era arrivata Foxconn, desiderosa di inserirsi nel settore dei veicoli elettrici. Il noto assemblatore asiatico aveva dato iniezione di fiducia e di capitali, ed aveva contribuito a mantenere sulla linea di galleggiamento il titolo in borsa, creato tramite una SPAC.

Lordstown Endurance

Ma il mese scorso Lordstown ha ricevuto dal NASDAQ un avviso di delisting, cosa che accade quando un titolo resta al di sotto di 1 dollaro ad azione per 30 giorni di negoziazione consecutivi. Dal momento dell'avviso l'azienda ha 180 giorni di tempo (quindi fino al prossimo ottobre) per tornare sopra al dollaro, per almeno 10 giorni consecutivi.

Questo problema però ha fatto scattare un campanello d'allarme in Foxconn, la quale ha dichiarato che l'avviso di delisting viola l'accordo per ottenere nuovi fondi, un modo come un altro per dire che vuole abbandonare la nave. Lordstown è stata dunque obbligata a dichiarare che la produzione dell'Endurance, nel frattempo ripartita, potrebbe interrompersi in un prossimo futuro, a causa della mancanza dei suddetti fondi, il che significa in parole povere fallimento.

Il 22 maggio gli investitori potranno votare per consentire un "reverse split", ovvero sommare tra loro più azioni, così da ottenere un numero minore di azioni sul mercato, ma con il valore che equivale appunto alla somma, così da risalire sopra al singolo dollaro, e forse attirare nuovi investimenti. In caso contrario la parola fine sarà davvero vicina.

1 Commenti
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megthebest08 Maggio 2023, 15:10 #1
Il 22 maggio gli investitori potranno votare per consentire un "reverse split", ovvero sommare tra loro più azioni, così da ottenere un numero minore di azioni sul mercato, ma con il valore che equivale appunto alla somma, così da risalire sopra al singolo dollaro, e forse attirare nuovi investimenti. In caso contrario la parola fine sarà davvero vicina.

Che figata questi voli pindarici pur di non dischiarare apertamente un fallimento, che sarebbe anche il minimo visto il settore in cui opera queste pseudo start-up ..
Che poi con una simile storia di problemi di qualità così grandi, produzione inesistente.. mi ricorda quasi la Nikola che anche lei non se la passa bene da qualche anno a questa parte (ed è al di sotto di 1$ come valore per azione da un bel pezzo).. pur avendo ricevuto milioni su milioni per non farla scomparire
https://www.nextbigfuture.com/2023/...nd-of-2023.html

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