Elon Musk si lamenta di possedere poche azioni Tesla, dopo averle vendute per Twitter

C'è una piccola lotta intestina a Tesla, che coinvolge anche i sostenitori e i detrattori di Elon Musk. La questione riguarda i pacchetti di compenso per il CEO, che comprendono grosse quantità di azioni Tesla, proprio ciò che lo ha reso l'uomo più ricco del mondo.

L'ultimo compenso è arrivato, e Musk attende che il consiglio decida eventualmente per un nuovo pacchetto, ma c'è chi ha messo in dubbio la necessità di ottenere ancora così tante azioni come motivazione per far ancora crescere Tesla. Musk possiede già 411 milioni di azioni, dal valore miliardario, ma sembra che il CEO non sia contento della sua quota sul totale, che è solo del 13%.

Senza troppi giri di parole, quando attaccato da chi è contrario, Musk risponde che non possedere nemmeno il 25% dell'azienda che guida è un problema, e che piuttosto, addirittura, preferirebbe costruire cose altrove. Ed aggiunge: "altri hanno quote come le mie, perché non si presentano al lavoro?".

Secondo Musk, possedendo il 25% sarebbe più difficile andare contro una sua decisione, poiché servirebbe una coalizione di altri azionisti, mentre con meno del 15% sarebbe molto più facile prevaricarlo. C'è chi però gli fa notare che la sua quota era ben più alta, prima che ne venisse venduta una parte importante per ottenere la liquidità necessaria all'acquisto di Twitter, che in molti per altro stimano come sovraprezzato al momento della vendita.

Sicuramente una storia che non si chiuderà qui, qualunque sarà la decisione del consiglio su un nuovo pacchetto di compensi.