Biennio 2023-2024: fondi azzerati per le piste ciclabili

di pubblicata il , alle 08:01 nel canale Urban Mobility Biennio 2023-2024: fondi azzerati per le piste ciclabili

Nel testo della legge di bilancio 2023 è presente il definanziamento totale del Fondo per la ciclabilità urbana. A partire dal primo gennaio 2023 lo Stato non potrà tutelare la sicurezza dei cittadini ciclisti

 

Più spesso di quanto dovrebbe succedere, i media riportano notizie di incidenti – anche tragici – che coinvolgono ciclisti di qualsiasi età.

Secondo i dati Istat, nel 2021 le vittime registrate, fra biciclette e monopattini, sono 229 (+30,1% rispetto al 2020 e –9,5% rispetto al 2019), mentre i numeri – ancora parziali – del 2022, denunciano 106 vittime solo negli ultimi otto mesi.

Per il conteggio definitivo si dovrà attendere l'inizio del 2023 quando, alle morti immediate, verranno aggiunte quelle derivate da complicazioni in seguito ai sinistri.

Il testo della legge – che potete leggere a questo link – arrivato alla Camera dei Deputati, salvo eventuali cambiamenti dell'ultimo minuto, mostra, nella nota integrativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il taglio totale dei fondi residui.

Zero fondi bici 2023

Scavando più a fondo ci si rende conto di quanto la cifra stanziata (e ora tolta), che altro non era se non la rimanenza del Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane, istituito dalla legge di bilancio 160/2019 (art. 1 comma 47) e successivamente ampliato dal comma 6-bis dell'articolo 1 del DL Infrastrutture, non sarebbe stata sufficiente.

Pertanto, più che di tagli, si dovrebbe parlare di ulteriori investimenti.

Secondo Clean Cities, FIAB, Kyoto Club e Legambiente, che pochi giorni fa hanno pubblicato il dettagliato dossier "Non è un paese per bici" vi è un notevole gap di ciclabilità tra le città italiane e le leader in Europa.

Per metterci in linea con gli Stati più virtuosi sarebbe necessario quadruplicare i chilometri di percorsi ciclabili, per una spesa complessiva di 3,2 miliardi di euro da qui al 2030, attraverso un piano straordinario di promozione della ciclabilità urbana cui destinare 500 milioni l'anno.

"La transizione delle nostre città verso una mobilità sostenibile e a zero emissioni non può essere più procrastinata. La crisi climatica si aggrava, e ogni anno muoiono tra i 50mila e i 60mila italiani, a causa dei livelli di inquinamento dell’aria ben al di sopra dei limiti fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità", si legge nella nota congiunta degli enti autori del documento.

Zero fondi bici 2023

Claudio Magliulo, responsabile italiano della campagna Clean Cities, ha commentato: "La nostra analisi ci dice tre cose: uno, che spendiamo tante, troppe delle nostre tasse per sovvenzionare l'uso dell'automobile privata, e pochi spiccioli per dare a tutti la possibilità di muoversi in bicicletta; due, che le nostre città sono ancora molto poco ciclabili, e che vasta parte degli attuali progetti di sviluppo della ciclabilità non sono sufficienti a consentire un vero salto di qualità; tre, che per rendere le nostre città ciclabili davvero basterebbe investire poco più di tre miliardi di euro, tanto quanto stiamo spendendo ogni tre mesi per abbassare un pochino il prezzo di diesel e benzina."

Zero fondi bici 2023

Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, ha aggiunto: "Bisogna cambiare il paradigma della mobilità nelle città, pianificando lo spazio stradale con nuove gerarchie: più spazio a pedoni, ciclisti e intermodalità e meno a spostamenti privati in auto. La bicicletta negli spostamenti brevi e medi è uno straordinario alleato: ricuce i quartieri, connette centro e periferie e rende accessibili spazi condivisi come le stazioni, le scuole, gli uffici pubblici, abbattendo emissioni, congestionamento e incidentalità stradale. Ma servono risorse certe e incentivi stabili che permettano di realizzare connessioni efficienti come insegna la bicipolitana che si sta diffondendo in tutta Italia".

Zero fondi bici 2023

Nel frattempo, per sostenere al meglio chi sceglie di rinunciare a comfort (e, purtroppo, sicurezza) salendo in sella a una bici, Maurizio Napolitano, Head of Unit of Digital Commons Lab della Fondazione Bruno Kessler e Matteo Fortini, esperto di tecnologie open source, hanno unito le forze per realizzare una mappa interattiva, disponibile gratuitamente online a questo indirizzo, che promette di ridurre drasticamente lo stress dei ciclisti italiani, segnalando i tragitti migliori da percorrere pedalando.

80 Commenti
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Paganetor05 Dicembre 2022, 08:27 #1
Il problema, a miio parere, è che le ciclabili molto spesso si riducono a una striscia gialla dipinta su corsie esistenti.
Senza un minimo di tutela finisce che ci parcheggiano sopra auto, camion ecc., rendendole praticamente inutili.
Inoltre andrebbe prevista anche una patente "light" per i ciclisti: devono rispettare cartelli, regole, precedenze, ma circolano persone che mettono a repentaglio la vita propria e quella altrui.

Come già avviene in altri ambiti, non sono le piste ciclabili a fare la "sicurezza", ma il comportamento delle persone. Io per quello sarei per un periodo (qualche mese?) di tolleranza zero nei confronti di chiunque circoli in strada: gli italiani capiscono le cose solo se tocchi il loro portafogli (o se sospendi le patenti)
agonauta7805 Dicembre 2022, 08:33 #2
Le Ciclabili sono inutili, tanto continuano ad usare la strada con la ciclabile a fianco. In più occupano un'intera carreggiata affiancando 2 o 3 bici
Pino9005 Dicembre 2022, 08:35 #3
Assolutamente d'accordo con Paganetor, soprattutto sulle sanzioni (indiscriminatamente a tutti: ciclisti, automobilisti e motociclisti).

Le ciclabili sicuramente possono avere un impatto positivo, ma almeno per come la vedo io in Italia il problema è principalmente culturale: automobilisti inferociti e incuranti del CdS, ciclisti menefreghisti e altrettanto incuranti. Il risultato è un gran casino e basta. Bisogna piano piano correggere il tiro e metterci in testa una volta per tutte che le regole sono fatte per essere rispettate: punto.
Paganetor05 Dicembre 2022, 08:35 #4
è a quello che mi riferisco: l'educazione stradale (di tutti).

Tieni presente che ai ciclisti è permesso non usare la ciclabile se è di tipo misto ciclisti/pedoni, mentre se c'è una pista ciclabile non possono occupare le corsie destinate alle auto.
Così come l'obbligo di avere le luci installate (e accenderle quando fa buio, come le auto).

Ma quanta gente credi lo sappia? Ecco che un "patentino" anche per andare in bicicletta non sarebbe poi così male...
Goofy Goober05 Dicembre 2022, 08:49 #5
meno male sono finiti, altrimenti continuavano a pitturare a caso in giro senza un minimo di criterio.

chi si fa un giro a genova oggi si sbellica dal ridere a vedere dove le hanno fatte, ci manca giusto la ciclabile verticale che si arrampica su per un muro e dopo le abbiamo viste tutte.

ah ovviamente queste ciclabili sono totalmente VUOTE durante tutto l'anno.

a parte quando ci passano sopra scooter o auto, unico momento in un cui un veicolo a ruote le percorre.

spero che altrove, dove la conformazione territoriale è più idonea all'uso della bicicletta, magari hanno realizzato un sistema utile a chi usa la bici (se presente).
Saturn05 Dicembre 2022, 08:50 #6
Link ad immagine (click per visualizzarla)

Ma una foto meno demoralizzante...vogliamo andare oltre a questa pandemia, che dopo tre anni ce la siamo subita abbastanza ?

Passi al chiuso che è utilissimo, ma andare in bici, quindi all'aperto, indossando una mascherina chirurgica proprio non si può vedere !

Mi ricorda alcuni dei miei compaesani (giovani/anziani) che anche se stanno in mezzo alla macchia, da soli (salvo il sottoscritto a 50 mt di distanza in direzione opposta) che si godono l'aria fresca ancora oggi con la ffp2.

A meno che non sia per lo smog, stile Kathmandu dove se non porti una mascherina dopo qualche minuto ti ritrovi la bocca impastata e devi sputare...ma non credo che sia questo il caso.
the_joe05 Dicembre 2022, 08:50 #7
Originariamente inviato da: Paganetor
è a quello che mi riferisco: l'educazione stradale (di tutti).

Tieni presente che ai ciclisti è permesso non usare la ciclabile se è di tipo misto ciclisti/pedoni, mentre se c'è una pista ciclabile non possono occupare le corsie destinate alle auto.
Così come l'obbligo di avere le luci installate (e accenderle quando fa buio, come le auto).

Ma quanta gente credi lo sappia? Ecco che un "patentino" anche per andare in bicicletta non sarebbe poi così male...


Considera che la maggior parte dei ciclisti ha la patente, qua è solo una questione di educazione e civile convivenza fra tutti, ognuno può essere pedone, ciclista, motociclista, autista.

Le luci non sono obbligatorie se non si viaggia di notte, se non è cambiato il CDS l'unico obbligo era avere il campanello 😂😂😂
Paganetor05 Dicembre 2022, 08:54 #8
the_joe, a memoria mi pare che le luci debbano essere installate (un po' come sulle auto: non le accendi di giorno, ma prova a circolare senza fanali )

se poi i ciclisti hanno la patente, peggio ancora! Ma se passi col rosso in bici allora ti levo 6 punti e ti do il multone.
Saturn05 Dicembre 2022, 09:01 #9
Originariamente inviato da: Paganetor
the_joe, a memoria mi pare che le luci debbano essere installate (un po' come sulle auto: non le accendi di giorno, ma prova a circolare senza fanali )

se poi i ciclisti hanno la patente, peggio ancora! Ma se passi col rosso in bici allora ti levo 6 punti e ti do il multone.


Tecnicamente è così. Hanno tolto la patente anche a chi andava ubriaco a cavallo se è per questo. É pieno il web di notizie simili.

Ovvio che se non hai la patente i punti non possono certo scalarteli...
Paganetor05 Dicembre 2022, 09:02 #10
per quello auspico un patentino anche per le bici.
In caso di infrazioni gravi, non ti è permesso circolare per tot mesi.

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