Corte dei Conti europea: il divieto alle auto a benzina e diesel dal 2035 espone l'Europa alla Cina

di pubblicata il , alle 11:31 nel canale Auto Elettriche Corte dei Conti europea: il divieto alle auto a benzina e diesel dal 2035 espone l'Europa alla Cina

In un intervento inusuale, la Corte dei Conti europea ha apertamente criticato le decisioni europee circa il divieto alla vendita di veicoli a benzina e diesel a partire dal 2035. Non ci sarebbero ancora le condizioni industriali per poterlo realizzare senza esporsi troppo alla Cina.

 

Con un intervento insolito, i revisori dei conti dell’Unione Europea (Corte dei Conti europea) hanno avvertito che la sovranità industriale dell’UE è a rischio se si procede sulla strada del divieto alle auto a benzina e diesel dal 2035 senza prima affrontare i problemi di dipendenza dai fornitori esteri per le materie prime e le batterie necessarie per produrre veicoli elettrici.

La recente revisione degli standard di CO2 per auto e veicoli commerciali punta a ridurre drasticamente il limite delle emissioni dovute al parco auto circolante a partire dal 2035, quando si toccherà, secondo le previsioni, il culmine a proposito di standard sulle emissioni sempre più rigorosi. “Ciò ha contribuito a ridurre le emissioni reali dei veicoli in linea con le ambizioni ecologiche dell’UE?” ha chiesto il membro dell’ECA Nikolaos Milionis. “La risposta è un sonoro no”, ha detto il revisore dei conti dell’UE mentre, affiancato da tre suoi colleghi, informava i giornalisti tramite collegamento video dal Lussemburgo (fonte: Euronews).

Benzina

Nonostante le ormai imminenti elezioni del Parlamento Europeo (dal 6 al 9 giugno 2024), la Corte dei conti europea ha negato fermamente qualsiasi intento politico dietro la sua decisione di avvertire che un imminente divieto sulla vendita di auto convenzionali a benzina e diesel potrebbe portare a un afflusso di importazioni di auto elettriche dalla Cina.

Secondo la Corte, l'Unione Europea deve affrontare sfide significative per garantire una transizione efficace e realistica, ma ha finora sottovalutato l'entità di queste sfide. In particolare, è necessario che l'industria europea sia competitiva nella produzione di auto elettriche senza dipendere eccessivamente dai fornitori stranieri, soprattutto cinesi, ma anche garantire un approvvigionamento sicuro di materie prime e migliorare le infrastrutture di ricarica.

La Corte ha riconosciuto i progressi nell'abbassamento delle emissioni di gas serra in generale, ma ha evidenziato che nel settore dei trasporti, che rappresenta circa un quarto delle emissioni di carbonio dell'UE, le auto convenzionali emettono ancora la stessa quantità di anidride carbonica di 12 anni fa. Anche le auto ibride ricaricabili sono state criticate per le discrepanze tra le emissioni misurate in laboratorio e quelle su strada.

Sul fronte dei combustibili alternativi, come i biocarburanti, la Corte ha notato la mancanza di una tabella di marcia chiara per risolvere i problemi a lungo termine del settore. Non essendo disponibili su vasta scala, i biocarburanti non possono rappresentare un’alternativa valida. Inoltre, l'industria europea delle batterie è in ritardo rispetto ai concorrenti mondiali, con la maggior parte della produzione mondiale controllata da aziende non europee. Questo ritardo è attribuito alla dipendenza dalle importazioni di materie prime da paesi terzi, senza accordi commerciali adeguati.

Nello specifico si rischia non solo di importare troppo materiale tra batterie e auto dalla Cina, ma anche di favorire le industrie straniere con incentivi che porteranno un flusso di denaro verso l'estero a un costo non indifferente per quanto riguarda le finanze europee. Unitamente a un mercato che funziona su logiche differenti, dal punto di vista sindacale e non solo, tutto questo consentirebbe alla Cina di ottenere vantaggi competitivi difficilmente colmabili in futuro.

Inoltre, sono necessarie azioni più concrete per affrontare le sfide legate alla sostenibilità ambientale e all'accessibilità economica per i consumatori. Motivi per cui questo rapporto solleva interrogativi importanti sulle politiche e le strategie necessarie per una transizione efficace verso un parco auto a emissioni zero in Europa e si inserisce in un dibattito politico, in vista delle elezioni, sempre più rovente.

233 Commenti
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io78bis23 Aprile 2024, 11:42 #1
IMHO è una ca@@@@ senza questa imposizione i produttori EU non si sarebbero mai svegliati e le ricerche sulle batterie e l'ecosistema a sostegno del EV non si sarebbero mai viste.

2035 sono ben 11 anni, se siamo ancora dietro la Cina è giusto che automotive EU muoia o sia assorbito da produttori lungimiranti.

TorettoMilano23 Aprile 2024, 11:43 #2
il divieto è solo una data per far muovere il deretano alle case automobilistiche europee, possono tranquillamente toglierlo. mi fa comunque ridere questa parte

le auto convenzionali emettono ancora la stessa quantità di anidride carbonica di 12 anni fa.


si critica la decisione del ban ma poi si ammette le auto convenzionali inquinino come 12 anni fa
Paganetor23 Aprile 2024, 11:44 #3
La Cina gioca con regole proprie, e questo chiaramente mette in difficoltà altri produttori (europei, americani e giapponesi/Koreani).

Certo però che quando le case automobilistiche acquistavano componenti o producevano direttamente in Cina, andava tutto bene. Adesso che l'elettrico ha costi produttivi insostenibili e la Cina può prendere delle scorciatoie, saltano fuori le magagne.

Io resto in attesa di capire se il 2035 sarà davvero l'anno dello stop o se a un certo punto si inventeranno qualcosa tipo "vendiamo solo elettriche, MA queste termiche vanno bene".
Haran Banjo23 Aprile 2024, 11:45 #4
Afflusso di importazioni di auto elettriche dalla Cina?
Macché, verranno a produrle direttamente qui (non proprio qui... in Spagna) per evitare i dazi.
Paganetor23 Aprile 2024, 11:48 #5
per ora le cifre della (presunta) invasione cinese sono decisamente basse. Questi i dati di Motus-E in occasione di una recente fiera:
https://elettricomagazine.it/emobil...ilita_elettrica
baruk23 Aprile 2024, 11:52 #6
Si cominciano a svegliare ora? forse è LEGGERMENTE troppo tardi...
Strato154123 Aprile 2024, 12:00 #7
Le elezioni in arrivo fanno paura?!è tempo di rinnegare le scelte scellerate che hanno portato a spendere una vagonata di miliardi di euro in quanto molto candidamente ad ora non si è ottenuto ciò che si voleva.
Scusate se i soldi erano i vostri come i posti di lavoro, tanti saluti buona giornata..
Quasi come le e mail in cui i vari operatori del settore di ricarica candidamente hanno portato i costi alle colonnine verso 1 euro al kWh ( cosa ampiamente anticipata da me anni or sono). Solo Tesla riesce a fornire ricariche a consumo intorno ai 50 euro cent al kWh ( portando i costi al km simili ad una qualsiasi vettura termica efficiente , salvo GPL e Metano che hanno costi al km imbattibili).
Ah inoltre grazie alla riduzione dei veicoli diesel a favore di quelli a benzina ( tutti credevano si sarebbero comprate auto elettriche ) si è ridotta la diminuzione di Co2 che era costante da anni, anzi ora il trend è crescente.. Direi ovviamente, le auto a benzina consumano più di quelle diesel...
E questi sono gli esperti......
Ovviamente nemmeno dirlo sono discorsi da boomer che vuole il brum brum, invece la gen Z ha capito tutto e sta sognando ma non dormendo....
Notturnia23 Aprile 2024, 12:01 #8
nello stesso decreto hanno anche ricordato che l'acqua bagna ?
no perchè era evidente da subito che era una cazzata l'imposizione UNILATERALE e che era fatta ovviamente per aiutare la Cina a soffiarci il mercato dei car-maker ..

hanno la coscienza a scoppio ritardato e adesso si accorgono di aver ucciso l'Europa ?

bravi
Notturnia23 Aprile 2024, 12:03 #10
Originariamente inviato da: Paganetor
La Cina gioca con regole proprie, e questo chiaramente mette in difficoltà altri produttori (europei, americani e giapponesi/Koreani).

Certo però che quando le case automobilistiche acquistavano componenti o producevano direttamente in Cina, andava tutto bene. Adesso che l'elettrico ha costi produttivi insostenibili e la Cina può prendere delle scorciatoie, saltano fuori le magagne.

Io resto in attesa di capire se il 2035 sarà davvero l'anno dello stop o se a un certo punto si inventeranno qualcosa tipo "vendiamo solo elettriche, MA queste termiche vanno bene".


perchè adesso hanno capito che milioni di lavoratori e aziende che pagano tasse e vivono in Europa chiuderanno i battenti e questo sarà l'inizio di una recessione che vale solo in Europa e non per il resto del mondo..

hanno capito che è un suicidio ridicolo e vogliono solo scrivere "ve lo avevamo detto"

ormai le vacche sono scappate e chiudere il recinto è inutile... si cerca solo il capro espiatorio a cui dare la colpa del fallimento

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