Siemens Gamesa

I primi otto (giganteschi) monopali per il parco eolico offshore della Virginia sono salpati dalla Germania

di pubblicata il , alle 12:01 nel canale Energie Rinnovabili I primi otto (giganteschi) monopali per il parco eolico offshore della Virginia sono salpati dalla Germania

La tedesca EEW SPC è stata scelta per fornire 176 monopali per il progetto Coastal Virginia Offshore Wind (CVOW) da 2,6 GW: i primi otto sono salpati pochi giorni fa dalla Germania in direzione Portsmouth

 

In Virginia sta per sorgere un gigantesco parco eolico offshore da 2,6 GW di potenza, dotato di 176 monopali e su cui verranno montate altrettante turbine eoliche, ciascuna da 14 MW. A rendere possibile lo sviluppo del progetto Coastal Virginia Offshore Wind (CVOW) saranno EEW SPC (con sede a Rostock, in Germania) e Siemens Gamesa, rispettivamente per i monopali e le turbine eoliche.

Eolico offshore Virginia

L'azienda tedesca ha il compito di fornire tutti i 176 monopali da 83 metri per 1.538 tonnellate di peso e 9,5 metri di diametro; i primi otto sono già in viaggio per il Portsmouth Marine Terminal, dove dovrebbero arrivare fra circa due settimane.

Eolico offshore Virginia

Una volta giunti a destinazione saranno installati sul sito eolico offshore di CVOW, che si trova a circa 43 chilometri al largo della costa della Virginia. I lavori di costruzione (affidati all’azienda elettrica Dominion Energy) inizieranno il prossimo anno.

Eolico offshore Virginia

Ciascuno dei monopali ospiterà una turbina eolica Siemens Gamesa da 14 MW (verosimilmente la SG 14-236 DD, di cui abbiamo parlato in questo articolo), tre sottostazioni offshore e nuove infrastrutture di trasmissione onshore.

Una volta completata la costruzione, nel 2026, fornirà elettricità pulita a circa 660.000 famiglie e creerà 1.100 posti di lavoro.

Un progetto pilota CVOW composto da due turbine eoliche da 6 MW è in funzione in loco dall'ottobre 2020: si tratta, fra l’altro, del primo impianto eolico offshore installato in acque federali statunitensi.

22 Commenti
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Paganetor28 Settembre 2023, 12:10 #1
Spettacolare! vado a curiosare tra i macchinari usati per realizzarli!

Ah, occhio che un "monopalo" non è sufficiente a gestire da solo la navicella e le pale, ne devono connetterne più di uno (mi pare due, a giudicare dalle dimensioni)

EDIT: mi sa che le turbine off-shore sono composte da due strutture ben distinte in effetti. Il "monopalo" fuori acqua e la struttura di ancoraggio al fondale (o galleggiante), che comunque si eleva per qualche decina di metri sulla superficie (e questo spiega la possibilità di utilizzare un monopalo più corto della pala)
Abufinzio28 Settembre 2023, 12:23 #2
Prodotte le sigarette più grandi del mondo.
Hypergolic28 Settembre 2023, 12:42 #3
Aspettiamo con ansia gli interventi dei soliti illuminati che ci spiegheranno che queste pale non potranno mai produrre corrente in modo adeguato, stermineranno attivamente interi ecosistemi e sono un crimine contro l'umanità.
iome2k528 Settembre 2023, 15:18 #4
22 viaggi in atlantico per i soli pali.
Boh, immagino non ci siano alternative, ma le navi non vanno ad acqua. Per dei pali, il cui contenuto tecnologico mi pare basso, mi aspettavo una produzione più vicina al luogo di installazione.
GuardaKeTipo28 Settembre 2023, 15:57 #5
@iome2k5 Infatti è tutto e solo un business, dell'ambiente non frega niente a nessuno
Eagle_7628 Settembre 2023, 16:17 #6
Originariamente inviato da: Paganetor
EDIT: mi sa che le turbine off-shore sono composte da due strutture ben distinte in effetti. Il "monopalo" fuori acqua e la struttura di ancoraggio al fondale (o galleggiante), che comunque si eleva per qualche decina di metri sulla superficie (e questo spiega la possibilità di utilizzare un monopalo più corto della pala)


Nelle turbine off-shore, almeno quelle da 1 MW in su, il palo è composto da 3 pezzi; quelle piu grandi anche da 4
Alodesign28 Settembre 2023, 16:59 #7
Piccole...
Wikkle28 Settembre 2023, 18:08 #8
Originariamente inviato da: iome2k5
22 viaggi in atlantico per i soli pali.
Boh, immagino non ci siano alternative, ma le navi non vanno ad acqua. Per dei pali, il cui contenuto tecnologico mi pare basso, mi aspettavo una produzione più vicina al luogo di installazione.


In effetti l'ho pensato pure io. Soprattutto dopo che ho visto un documentario che spiega molto bene l'inquinamento pazzesco delle mega-navi, cosa che ignoravo completamente e chissà quanto non lo sanno ancora.

Originariamente inviato da: Hypergolic
Aspettiamo con ansia gli interventi dei soliti illuminati che ci spiegheranno che queste pale non potranno mai produrre corrente in modo adeguato, stermineranno attivamente interi ecosistemi e sono un crimine contro l'umanità.

Che interventone oh... medaglione?
phmk28 Settembre 2023, 19:31 #9

Se però....

Arriverà un uragano ... non so come andrà a finire ...
devis28 Settembre 2023, 19:58 #10
Originariamente inviato da: iome2k5
22 viaggi in atlantico per i soli pali.
Boh, immagino non ci siano alternative, ma le navi non vanno ad acqua. Per dei pali, il cui contenuto tecnologico mi pare basso, mi aspettavo una produzione più vicina al luogo di installazione.


Appunto, è la prima cosa che mi è venuta in mente leggendo l'articolo.. Non credo che in USA non abbiano la tecnologia per produrre questi sistemi in loco... Non voglio neanche immaginare quanto inquinamento producono queste navi..

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