TSMC, priorità alla produzione di chip per auto (se possibile)

La ridotta disponibilità di chip che sta colpendo il settore tecnologico non fa sconti nemmeno al settore dell'auto, come abbiamo visto di recente, tanto da imporre ad alcune case la revisione dei target produttivi. La situazione, almeno su questo fronte, potrebbe però migliorare nei prossimi mesi con TSMC che si dice pronta a dare priorità alla produzione di chip per il settore dell'auto. A darne notizia è il Ministero dell'Economia taiwanese, dopo un incontro tra il ministro Wang Mei-hua e i vertici di TSMC.

Il produttore per conto terzi asiatico ha spiegato al Ministro che sebbene la sua capacità produttiva sia al momento sfruttata al massimo livello, proverà ad apportare alcune "ottimizzazioni" per liberarne una parte da allocare alla produzione di soluzioni per il mondo dell'auto. "Oltre che continuare a massimizzare l'uso della nostra capacità produttiva esistente, il Dr. Wei (il CEO, ndr) ha anche confermato durante la conference call con gli investitori che stiamo lavorando più da vicino con i clienti per passare alcuni dei loro progetti dai processi più maturi a quelli più avanzati, dove abbiamo una migliore capacità per supportarli", ha affermato TSMC in una nota.

La discesa in campo del governo taiwanese è legata alle forti pressioni che l'esecutivo sta ricevendo da più parti, tra cui il Ministro dell'Economia tedesco Peter Altamaier, che in una lettera a Wang ha chiesto un intervento per alleviare lo shortage di semiconduttori che sta colpendo il settore dell'auto, forza motrice dell'industria produttiva della Germania.

La carenza di chip è un problema di difficile risoluzione, ed è legata a doppio filo alla pandemia, non solo perché la domanda di tecnologia è cresciuta a dismisura, ma anche perché ha creato un andamento "schizofrenico" degli ordini proprio dal settore dell'auto. Nel secondo trimestre dello scorso anno i principali produttori automobilistici furono costretti a tagliare gli ordini di chip a TSMC proprio a causa dei lockdown pandemici e del blocco delle fabbriche. TSMC iniziò quindi ad allocare la capacità produttiva "liberata" ad altri clienti, senza pensare però che l'industria dell'auto sarebbe tornata a bussare alla sua porta in tempi brevi.

Nella seconda parte dell'anno la domanda del mondo automotive ha ripreso vigore, con un balzo delle vendite di chip auto da parte di TSMC del 27% tra il terzo e quarto trimestre. Se però si mette in relazione il peso del mondo auto con altri settori, rappresenta una goccia nel mare: solo il 3% nelle vendite complessive di TSMC nel 2020, molto poco se raffrontate agli smartphone (48%) e ai chip ad alte prestazioni (33%).

L'azienda taiwanese si trova in una situazione in cui tutti la tirano per la giacchetta, cercando di ottenere il più possibile. Il problema è quando tiri una coperta troppo corta, lasci sempre un fronte scoperto e gli investimenti in nuove linee e fabbriche produttive richiedono tempo per dare dei frutti. Il mondo tecnologico, a ogni livello, è in un vicolo cieco e l'unica cosa che le aziende possono fare è aspettare che l'onda passi, cercando di destreggiarsi al meglio: non ci sono formule magiche.